Emma Marrone: “Mi hanno detto che con le tutine sembravo il Gabibbo, ma le portavo perchè mi avevano rioperato all’utero”

 Emma Marrone sta ancora cercando di superare la delusione per il pessimo piazzamento all’Eurovision Song Contest e le successive critiche che le sono piovute addosso. La cantante salentina spiega che non si possono fare a pezzi le persone e racconta quello che hanno detto del look adottato durante il suo tour, non sapendo che era stata da poco rioperata all’utero.La Marrone, sulle pagine di Repubblica, dice:

Mi hanno fatto a pezzi su tutto. Non è andata come volevo, lo so io per prima, eppure mi sono preparata tanto per l’Eurovision Song Contest a Copenhagen, sotto tutti i punti di vista, sapevo di dovermi confrontare con tutte quelle nazioni e volevo fare bella figura. Sono italiana e all’Italia ci tengo. Mi hanno massacrata per come ero vestita, per come parlo inglese, hanno detto che ho rosicato perché ha vinto Conchita Wurst. Scherziamo? Ero ospite da Cattelan qualche settimana fa e mi hanno fatto mettere la barba. Non rosico perché ha vinto Conchita, l’unica foto che ho chiesto è con lei…..Tutte le cattiverie che hanno detto su di me mi hanno ferito, sembro sempre spavalda perché sono orgogliosa ma in realtà sono fragile, come tutti. Ora voglio sparire per un po’, basta social network, basta Twitter. Starò in silenzio per un po’.

Lo sfogo di Emma continua:

Non si possono offendere pesantemente le persone. Lo sa cos’hanno scritto di me quando ho fatto il tour e indossavo le tutine? Che sembravo il Gabibbo, e anche che sembravo uscita dai Teletubbies. Non l’ho mai detto ma ora lo voglio dire perché ero costretta a mettermi ‘ste tutine. Mi avevano rioperato all’utero, perché ho avuto un tumore, portavo una guaina che partiva dall’inguine fino allo sterno. Pensavano che non sarei riuscita a farle quelle quindici date del tour… Ennio Capasa mi ha aiutato, si è messo alla ricerca del tessuto più elastico e morbido per i costumi. Lo vede? A volte ci sono scelte dovute più che volute.

Photo Credits|Instagram

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