Enrico Ruggeri: “Amici? Mi annoia quando entra troppo nella sfera privata dei concorrenti”

Alla vigilia della seconda puntata di X Factor 4, Enrico Ruggeri, giudice dei gruppi vocali vuota il sacco e dalle pagine di Visto, spiega i motivi che l’hanno spinto ad accettare un ruolo così inedito:

Dopo aver condotto tre programmi a Mediaset, che fortunatamente sono andati bene, Il bivio, Quello che le donne non dicono e Mistero su Italia 1, ho fatto come Mourinho: dopo il triplete sono andato via. Avendo acquisito, grazie a queste esperienze, una maggiore conoscenza dei mezzi televisivi, ho pensato di entrare in un programma che parlasse di musica e di riprendere i miei territori.

Per prepararsi minuziosamente al nuovo impegno tv, Ruggeri ha rivelato di aver seguito attentamente le precedenti edizioni del talent di Raidue:

Tra i tanti mi sono piaciuti The Bastard Sons of Dioniso, Marco Mengoni e Noemi. Ma la grande sfida per noi che siamo dall’altra parte della barricata è riuscire a lanciare talenti che durano nel tempo e non solo sull’onda dell’esposizione televisiva. Vedremo tra dieci anni chi ci sarà.

Qualche critica, invece, ad Amici di Maria De Filippi, il talent show di Canale 5 giunto alla sua decima edizione:

Anche se il programma di Maria De Filippi si presta più al gioco del reality, punta molto sulle storie personali mentre X Factor resta più tecnico. Quando Amici entra troppo nella sfera del privato, personalmente mi annoio. Per questo è giusto avere un’alternativa.

Ottimi i rapporti con gli altri tre colleghi giurati (Anna Tatangelo, Elio e Mara Maionchi):

Si è creata una squadra omogenea, complementare. Che mi sembra un’ottima norma, televisivamente parlando. Elio è quello più tecnico, lo conosco da tempo, siamo anche vicini di casa ed in passato abbiamo collaborato. Anna Tatangelo è più emotiva, istintiva e ascolta, soprattutto, con il cuore. E’ giovane ma ha accumulato già una buona esperienza. Io invece vado alla ricerca della personalità. Quando vedo qualcuno che si distingue da tutto il resto dei cantanti, che è diverso, faccio un salto sulla sedia. Per esempio, per me l’arroganza è una qualità, se non si trasforma in antipatia. Ne sono emblema, gruppi storici come i Clash. Insomma non mi piacciono i finti umili. Poi, tornando ai giudici, c’è Mara Maionchi, che avrò incontrato mille volte dietro le quinte in tutti questi anni. Mara è Mara, così come il suo ruolo: l’osservatorio resta quello della discografica, che scruta le potenzialità commerciali. Il lavoro che facciamo noi ad X Factor, Mara l’ha fatto tutta la vita e, come si è visto, con ottimi risultati.