La Pupa e il Secchione 2: Vittorio Sgarbi contro Platinette e gli autori del programma

 L’inizio di puntata è subito scoppiettante. Paola Barale legge la comunicazione della produzione che comunica l’esonero del Presidente in carica Vittorio Sgarbi (reo di essersi lasciato “sedurre” dalle Pupe) sostituito con il giurato Claudio Sabelli Fioretti. Di fronte al mancato avvertimento degli autori, il critico d’arte sbotta, minacciando di abbandonare il programma.

Poi si tenta una mediazione ironica per ridimensionare l’accaduto con i continui punzecchiamenti di Enrico Papi. Sgarbi grida al colpo di stato e ritorna al suo posto con il proprio incarico intatto (nella scorsa edizione aveva lottato per spartirsi la poltrona con la “scomoda” Alessandra Mussolini).

La serata è animata da un violento battibecco tra Platinette e Pasqualina, accusata di essere disposta a tutta per emergere come Pupa in previsione di una carriera florida nel mondo dello spettacolo. La napoletana, non potendo contare su una spiccata dialettica (ma su un’aggressività non indifferente) si difende come può, convincendo tutti (ma anche no) sul fatto che la partecipazione al reality è frutto di duri casting e sacrifici. Convinta lei.

In difesa della Pupa giudicata “dai costumi facili” scende in campo l’impetuoso Sgarbi, desideroso a rivendicare i diritti della sua “protetta”. A 19 anni, una ragazza può decidere come vivere la propria vita, decidendo chi frequentare, con chi andare a letto senza essere etichettata. Platinette viene zittita e l’eroe Sgarbi incassa il bacio della principessa Pasqualina.

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