Masterpiece, intervista al giudice Giancarlo De Cataldo

Di reality e talent show il mondo è pieno, ma un programma sui talenti della scrittura era ancora un campo inesplorato che Rai3 sta approfondendo con Masterpiece: Giancarlo De Cataldo, uno dei giudici del talent, nonché scrittore di Romanzo Criminale, ha raccontato quest’esperienza che sembra divertirlo moltissimo.

Sono stati in cinquemila gli aspiranti scrittori che si sono proposti per partecipare allo spettacolo, ma solo in 70 saranno scremati nelle prossime sei puntate (in realtà rimangono 4 appuntamenti per il talent ha debuttato domenica 17 novembre in seconda serata su Rai 3) fino a diventare sei finalisti, che approderanno alla seconda fase della trasmissione prevista per febbraio 2014 con otto ulteriori puntate.

Giancarlo De Cataldo è sia giurato che coautore del programma, oltre a vantare una carriera da magistrato da 29 anni a Roma dal 1973 come giudice della Corte d’Assise; il suo maggior successo letterario è Romanzo Criminale del 2002, ma quest’avventura è senza dubbio innovativa:

L’idea di un talent show è nata per caso da mia moglie il giorno del mio compleanno con Andrea Vianello, direttore di Rai 3, che gli è piaciuta e l’ha realizzata, è un uomo di parola.

È un esperimento è interessante, ne sono esaltato. Non pensavo che la tv fosse così divertente. I manoscritti che sono stati selezionati sono veramente validi, non è l’ora del dilettante.

Parlando dei colleghi giudici Andrea De Carlo:

Non ci conoscevamo, lo ritenevo più riservato, più milanese. Ci siamo scoperti meno diversi di quel che si poteva pensare. Con due passioni comuni: il cinema e la musica. Io strimpello la chitarra, lui ha un gruppetto musicale.

E Taiye Selasi:

Beh, lei è addirittura diplomata in violoncello alla Julliard di New York. Il suo punto di vista femminile è imprescindibile. Noi tre ci siamo presi bene, sarà difficile che scorra sangue tra i giudici in questo talent show.

 

Lascia un commento