The Voice of Italy 4, Dolcenera: “Seguo l’istinto, non i copioni”

Dolcenera, coach di The Voice of Italy 4,parla del suo ruolo di coach, dei ragazzi, a cui spera di lasciare qualcosa, e di Tv. La ccantante salentina spiega qual’è il suo primo obiettivo:

La mia sfida non è far vincere i miei ragazzi in televisione, ma fuori…Ci metterò tutto l’impegno possibile perché i più meritevoli arrivino lontano.

Dolcenera ha promesso ad alcuni dei concorrenti eliminati delle collaborazioni:

Sono rimasta in parola con dei ragazzi con cui proverò a fare quel che è stato fatto con me sedici anni fa. All’epoca, avevo un produttore che non ha mai speso grandi cifre per me. Però, ascoltava i miei pezzi e provava a stimolarmi chiedendomi delle modifiche di scrittura.

La coach spiega così il fatto che nel mondo The Voice abbia più successo di X Factor e altri talent di questo genere mentre in Italia non è così:

Non me lo spiego. Non sono riuscita a darmi una spiegazione. Credo che, altrove, si dia più valore al talento che all’affezione che il pubblico può provare per questo o quel ragazzo. Il problema di The Voice è che un talento che arriva alla finalissima si esibisce sette volte in tre mesi. Forse, troppo poco per riuscire a dare un valore assoluto alla voce.

Il pubblico a casa ha imparato ad apprezzarla…

Con il tempo, gli haters sono diminuiti. All’inizio, c’era tanto sgomento. In tv, tutto viene ingigantito: anche la reazione più naturale ed istintiva. Io, però, sono così: mi alzo, urlo, ballo, piango. Seguo l’istinto, non i copioni.

Per ora nessuna riconferma per la prossima edizione:

In televisione, tutto si amplifica. Una battuta diventa un’offesa, una parola come tante un fenomeno virale. Di riconferme, però, non si è parlato. Il programma, e tutto quel che si porta dietro, verrà discusso a luglio. E poi, ora, non avrei le forze di discutere di nulla: tra dirette e prove, mi sto giocando tutte le energie.

Dolcenera ammette che il ruolo di coach è faticoso:

Il problema è che io sono sempre drastica: o tutto, o niente. Se partecipo a qualcosa, non riesco a farmi coinvolgere solo per metà. E, mi creda, non è un pregio.

A voi piacerebbe ederla a The Voice of Italy 5?

 

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