Ballando con le stelle 7, Simone Di Pasquale a Mondoreality: “Sono rivale di me stesso. Madalina è una ragazza di 23 anni con tutte le sue paure e fragilità”

Foto: AP/LaPresse

Abbiamo intervistato, Simone Di Pasquale, uno dei maestri più amati di Ballando con le stelle 7, in coppia con Madalina Ghenea, ultima esclusa.

Ciao Simone. Qual è un primo bilancio di questa settima stagione di Ballando?

Quest’anno la giuria, specialmente sul lato tecnico, non tiene conto dei progressi degli allievi ma usa un metro di giudizio differente da concorrente a concorrente. In alcuni concorrenti, viene apprezzato magari il carisma, trascurando l’esecuzione tecnica, cioè quello che normalmente sono chiamati a fare in pista, in altre, specialmente le donne che danno una definizione del corpo e movimento superiore, danno giudizi quasi sempre negativi.

Meritavate l’esclusione la scorsa puntata?

Assolutamente no. E ci rifaremo sabato.

Com’è lavorare a stretto contatto con Madalina Ghenea?

A parte l’emozione iniziale che si instaura tra un uomo ed una donna, si è instaurato un rapporto molto semplice. Dietro questa fisicità che può sembrare molto imponente, e che può lasciar trasparire una sorta di dominanza nello spazio in cui si muove, in realtà, è una ragazza di 23 anni con tutte le sue paure, fragilità. Quindi, convivono bene il suo lato da bambina con quello da vera donna.

Qual è il ballo in cui Madalina si è espressa al meglio delle sue possibilità?

Nella rumba perchè è arrivata dopo un periodo di maturazione sia fisica che mentale. E poi, vorrei vederla nel tango che spero di presentare sabato in puntata.

Sabato, ci sarà il primo turno di ripescaggio. Come vi state preparando per rientrare in gara?

Allenandoci, allenandoci, allenandoci, provando con la testa, con il cuore e con il corpo.

Secondo te, qual è l’allievo/a più preparato/a tecnicamente e che, quindi, ha maggiori chance per vincere il programma?

C’è sempre da studiare per sfiorare la perfezione. Probabilmente chi esprime un ballo più sicuro è quello mostrato dalla coppia Sara Santostasi ed Umberto Gaudino.

Sei uno dei veterani di Ballando. Hai vinto la prima edizione in coppia con Hoara Borselli, lo scorso anno ti sei classificato terzo con Barbara De Rossi, hai gareggiato con Eva Grimaldi, Metis Di Meo e Alessandra Canale. Come imposti il tuo metodo di lavoro per rapportarti a persone che non hanno mai approcciato il mondo del ballo?

Ci vuole sicuramente una forte dose di sensibilità perchè la danza non è solo insegnare i passi e andare a tempo ma c’è tutto un mondo dietro. Quando entri in contatto con persone che provengono da un altro ambiente lavorativo o diversa esperienza di vita, acquisiscono fiducia in te e dopo di che devi fare in modo che la loro energia confluisca lungo tutto il corpo e riescano a tirar fuori le loro emozioni, aiutarli a superare tante difficoltà affinchè il movimento prenda una forma diversa. E’ bello riuscire ad esprimere la verità.

C’è un pò di sana rivalità con gli altri maestri di ballo?

Sinceramente no. Non credo. La rivalità la vivo con me stesso. Sono un sano rivale di me stesso. Cerco sempre di fare molto meglio di quello che ho fatto prima assieme alle persone che lavorano con me.

Quando è nata la tua passione per il ballo?

Da piccolino, perchè i miei genitori ballavano per passione. Poi man mano mi sono accorto che stava diventando un lavoro perchè riuscivo a portarlo avanti seriamente, con passione ed impegno. E’ avvenuto tutto in maniera naturale, non c’è stata decisione.

Uscendo dal discorso Ballando con le stelle, hai dato prova di essere un artista a tutto tondo. Quale direzione prenderà la tua carriera?

Sicuramente la danza resterà la mia base perchè è un amore che non puoi lasciare mai. Continuerò, perchè mi piace tantissimo, quest’altro ramo dello spettacolo, ossia quello del teatro e valuterò le proposte che mi capitano. Sono sempre molto in apertura verso tutto quello che mi viene offerto grazie alla mia visibilità e magari, un giorno, spero di passare da ballerino ad interprete in un’altra maniera. Non interpretare solo con il corpo ma anche con lo sguardo, la voce. Sto lavorando su un progetto molto importante, Personal dancer, in cui un allievo ha la possibilità di ballare con il proprio maestro in un vero e proprio show.

A fine intervista, Simone ha lanciato un piccolo appello:

Votateci, votateci, votateci!!!

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