Francesco Facchinetti difende Francesco Sole

Francesco Facchinetti difende Francesco Sole, neo conduttore di Tu si que vales.

Ma d’altra parte Sole ha appena pubblicato un libro ed è stato scoperto e lanciato da Facchinetti che ha elogiato il suo pupillo attraverso un lungo messaggio su Facebook.

Avete capito bene, sto leggendo il libro di Francesco Sole. Anzi, vi dirò di più: sono io che gli ho chiesto di farlo. Ora giù con gli insulti. L’odio che sgorga dal web è pari alle più grandi dimostrazioni di disprezzo che abbia mai visto. Poi perché? Perché ha 20 anni ed è famoso? Perché ha una bella faccia? Perché ha un milione di fan su FB? Perché ha un sacco di ragazze che lo seguono? Perché si chiama Gabriele al posto di Francesco (ovviamente mettersi un nome d’arte vale per tutti tranne che per lui).

Facchinetti racconta come ha scoperto Francesco Sole.

Primavera/Estate 2013, Eugenio mi fa vedere un video: “l’amore ai tempi di WhatsApp”. Io lo guardo e dico CAZZO CHE BOMBA. Nello stesso giorno YouTubers e influencers delle rete vedono quel video e hanno la mia stessa reazione. A qual punto lo incontro e gli chiedo “Francesco perché hai deciso di fare video su internet?”.
Lui “lo faccio per combattere il mio malessere. Passo ore scrivendo, montando video, facendo foto, per sfogarmi, liberarmi”. Io lo guardo, lo abbraccio e gli dico “andiamo a spaccare il mondo”.

E non manca neppure di raccontare come ha tentato di convincere Francesco a non mollare.

Ieri Francesco mi ha chiamato e mi ha detto “Fra, smetto, io volevo divertirmi e far divertire, non capisco tutto questo odio”.
Io gli ho riposto “A 6 anni giocavo nel Mariano Comense, ero già altissimo, ora sono quasi uno e 90. Data la mia statura alla terza patita avevo fatto più goal di tutte le squadre del campionato messe insieme. Nonostante questo, quando entravo in campo mi gridavano che giocavo solo perché ero figlio di Facchinetti. Io non ce l’ho più fatta. E nonostante fossi il capocannoniere con un posto nell’Inter sul tavolo ho smesso di giocare a 8 anni. Tu non fare il mio stesso errore”.

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