Morgan contro X Factor 9: “Il format è irrecuperabile”

Volano parole grosse fra Morgan e Sky. Dopo l’addio, pare davvero definitivo, alla giuria di X Factor 9, Morgan ha deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe o meglio ha lanciato delle vere e proprie accuse al talent e alla produzione.

In occasione del Brianza Rock Festival, di cui è direttore artistico, Morgan ha detto di non essere stato pagato. 

Mi piacerebbe che i titoli fossero: ‘X Factor non ha pagato Morgan”. 

E ancora.

Il talent show, ma soprattutto X Factor, è la tomba della creatività. Chiunque ha talento non faccia un talent show. Si tratta di uno stratagemma per far firmare un contratto discografico a tutti quelli che si iscrivono. Sappiate ragazzi che quando vi iscrivete anche solo per la prima audizione voi avete già firmato un contratto discografico, voi siete legati mani e piedi per sempre a una casa discografica che non vi farà avere successo.

Sky però ha subito controreplicato spiegando in pratica che il compenso di Morgan è stato interamente pignorato da Equitalia a causa dei debiti dell’artista. 

La quota di spettanza dell’artista è stata invece sottoposta a pignoramento da parte di Equitalia Nord Spa, per il soddisfacimento di un credito di oltre 300.000 euro vantato dalla società di riscossione nei confronti dell’artista. Sia Fremantlemedia, sia Sky, avendo ricevuto intimazione da parte di Equitalia Nord, hanno quindi provveduto e provvederanno a versare quanto dovuto alla suddetta società, estinguendo così ogni debito nei confronti di Morgan.

Morgan però ha controreplicato.

Trovo che i loro insulti siano la cifra del livello basso che rappresentano. A quelli rispondo dicendo che quella macchina in Italia si è quasi interamente retta sulle mie idee e sulla mia competenza, possono demolirmi o cercare di farlo quanto a loro pare, come è avvenuto per tutta l’estenuante scorsa edizione. Possono costruire una mia immagine pubblica deviata e sgradevole, possono rovinarmi la reputazione quanto vogliono e lo fanno e continuano, si chiama mobbing. La cosa che invece voglio sia chiara è che la decadenza di quel format ormai irrecuperabile usa dei giovani artisti prendendoli in giro da subito, castrando loro qualsiasi iniziativa di carattere artistico costringendoli ad eseguire come soldatini qualsiasi imposizione senza diritto di replica allo scopo di un preordinato progetto di usa e getta e il 99,9% dei casi più ‘getta’ che ‘usa’.

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