The Voice, J Ax: “Mi hanno chiamato perché ero forte”

Il lancio promozionale è sempre lancio promozionale, ma sarà per questo che J Ax non fa altro che rilasciare interviste in questo periodo? Sembrerebbe di sì dato che il suo nuovo disco uscirà il prossimo 27 gennaio.

 

L’ex coach di Suor Cristina in The voice of Italy ha parlato della sua esperienza televisiva anche a La Repubblica. 

 

Mi hanno chiamato perché ero forte, perché ero diventato popolare senza il supporto di nessuno, facendo video, tour, dischi, avevo già dimostrato quello che sapevo fare. La proposta è arrivata in un momento particolare. Avevo mollato la casa discografica con una decisione istintiva. E avevo iniziato il progetto di Newtopia con Fedez. Ho investito tutto per Newtopia, per una cosa bella e che facciamo da soli, con le nostre forze, il nostro cuore e i nostri soldi. Mi hanno chiesto di fare The Voice e ho pensato che ne valesse la pena. Ho avuto ragione. Le prime puntate mi sono servite per capire come funzionava, prendere le misure e poi via, ho detto tutto quello che volevo, quello che magari gli altri non hanno il coraggio di dire. Ho capito che dovevo fare intrattenimento continuando a usare il mio cervello. Ho dovuto trovare la cifra per parlare a tutti e prima di The Voice probabilmente non c’ero mai riuscito.

Non manca anche il giudizio su Suor Cristina Scuccia. 

Appena sarà possibile accetterò il suo invito di andare a trovare i suoi bambini in oratorio. Ha cercato di convertirmi? Forse non c’è niente da convertire in me. Sono cresciuto in una famiglia cattolica e mi sono sposato in chiesa. Però ho un rapporto molto personale con la spiritualità. Prego ma non sono un praticante e non sono d’accordo con tutta la dottrina della Chiesa. L’importante per me è che ciascuno, al di là delle sue convinzioni, rispetti le idee degli altri. È per questo che ho difeso il diritto di suor Cristina di fare evangelizzazione in un talent show quando ha recitato il Padre Nostro. 

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