The Voice of Italy, Noemi: “A Londra la meritocrazia paga, in Italia senza spinte non vai avanti”

 Noemi, che in queste settimane vediamo impegnata nel ruolo di giudice di The Voice of Italy, parla della sua esperienza londinese e delle differenze tra l’inghilterra e l’Italia.L’ex concorrente di X Factor, in un’intervista a La Repubblica,  parla della sua nuova vita divisa tra Londra e la Capitale.

Mi serviva aria ed energie nuove e anche se l’Italia è un Paese bellissimo è musicalmente letargica. Avevo bisogno di incontrare persone stimolanti, fare progetti e anche se all’inizio è stato difficile trovare casa ora siamo qui.

Noemi dice la sua sulla situazione musicale italiana:

Abbiamo troppa paura, siamo terrorizzati dalla novità e pigri di fronte ai cambiamenti, quindi preferiamo restare nell’ambito di ciò che conosciamo. Mi piacerebbe realizzare in Inghilterra un album composto da suoni moderni che mi rappresentino e che rappresentino le nuove generazioni musicali. 

La cantante spiega le differenze tra l’Italia e Londra:

A Londra i musicisti vivono del loro mestiere, in Italia sono quasi tutti disoccupati. Per me è ancora più difficile visto che pensano che la mia fortuna dipenda solo da X factor. Ma non avevo scelte, la tv non offre nient’altro. Non mi piace cantare in playback, mentre in Inghilterra riesco a vivere di musica, mi affascinano le persone che incontro e la loro passione impiegata nel lavoro. In Italia siamo nel panico più totale, creatività compresa.

La vita londinese di Noemi sembra soddisfarla:

Qui c’è scambio con musicisti e autori e mi sono sentita apprezzata. In Inghilterra la meritocrazia paga, in Italia senza spinte non vai avanti. Per la musica è un momento delicato, ma gli artisti hanno delle sfide da superare.

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