Tamarreide, Fiammetta Cicogna a Mondoreality: “I nostri tamarri non sono modelli da seguire ma solo uno spaccato di normalità”

 Abbiamo intervistato Fiammetta Cicogna, conduttrice di Tamarreide, il discutissimo docu-reality in onda ogni lunedì alle 21.10 su Italia 1.

Ciao Fiammetta. Dalla natura selvaggia di Wild a quella dei tamarri di Tamarreide. Come si colloca questa scelta coraggiosa nella tua carriera in ascesa?

E’ sempre uno studio della natura con la sola differenza che Tamarreide è essenzialmente una ricerca antropologica del genere umano (ride ndr).

Quali sono state le motivazioni che ti hanno spinta ad accettare questa proposta?

Sono molto curiosa. E’ nato tutto dal fatto che ci siamo chiesti perchè la famiglia più tamarra dai telespettatori di tutto il mondo, cioè quella del Jersey Shore, fosse italo-americana. Ma perché il tamarro deve essere per forza italiano? Andiamo a cercare nella storia, attraverso il comportamento sociale dei ragazzi, perchè esistono i tamarri… chi sono, cosa fanno, i loro atteggiamenti da dove vengono fuori per la ricerca della verità.

La prima puntata ha ottenuto un discreto risultato (2.073.000 telespettatori ed uno share pari al 7,97%). Puoi ritenerti soddisfatta di questo esordio?

Siamo sempre molto esigenti ma pienamente soddisfatti. Lo considero, personalmente, un ottimo ascolto. Anche la prima puntata di Wild non era andata benissimo… non aveva raggiunto la doppia cifra ma ha saputo recuperare terreno col tempo. Per me, Tamarreide è partito bene e sicuramente andrà meglio. Non ce lo sospenderanno.

Come sei riuscita ad interagire con gli otto protagonisti del reality?

(ride ndr) Io ho, piuttosto, un pelo sullo stomaco… Come si fa ad interagire con Fiammetta Cicogna? Sono l’ultima figlia dopo tre fratelli maschi e, quindi, sono molto wild. I concorrenti sono, molto spesso, intimoriti dalla mia figura di educatrice. Sono quella che punta il dito sui loro comportamenti sbagliati… in mia presenza, non dicono mai parolacce o parlano di sesso perché sanno che a me dà fastidio. Tutto sommato, sanno comportarsi bene.

Sul web (e non solo), la prima puntata è stata oggetto di diverse critiche, che riguardano l’omofobia. Non credi che, dietro la mancata censura di alcune sequenze ritenute offensive, ci sia la volontà di accentuare una genuinità troppo esasperata?

E’ giustissima. Sarebbe solo una inutile ghettizzazione. Sono molto liberale su questo tema e ritengo che sia solo una forma di ipocrisia. Ormai è diventato quasi un luogo comune… se lo dicono tutti perché non dirlo in televione? Ma, poi che fastidio può dare… chi è omosessuale sa di avere determinate caratteristiche. D’altronde, è un documentario. I ragazzi sono stati scelti perchè genuini, veri, sinceri… sono fatti così ed è uno spaccato esistente e non inventato ad arte. Voglio che questo programma arrivi ai genitori e alle famiglie perché questi ragazzi arrivano da crisi familiari molto forti e hanno bisogno di regole e amore per superarle. L’Italia è famosa, più che per la pizza ed il mandolino, per l’importanza della famiglia nella società. E’ bello attivare un campanellino d’allarme per riflettere sul modo in cui vengono educati questi ragazzi.

 Il Codacons ha chiesto ad Italia 1 di chiudere il programma perchè ritenuto diseducativo, volgare e con troppi riferimenti al sesso. Da giovane osservatrice più che da conduttrice, pensi che siano comprensibili i loro richiami?

Il giorno in cui non faranno più circolare Fabrizio Corona in macchina, allora noi decideremo di chiudere il programma perchè le cose diseducative sono altre. Ritengo che sia un richiamo molto ma molto ipocrita penso che sia molto facile, invece, puntare il dito contro una docu-soap piuttosto che altre cose sicuramente più importanti. Non amo che ci facciamo passare come degli opinion leader da seguire che magari sono i veri cafoni e maleducati. I nostri ragazzi sono già etichettati come tamarri e non come fighi che dettano moda e tendenze. Non sono modelli da seguire ma solo uno spaccato che c’è.

Perché guardare, a questo punto, Tamarreide? Mi spiego meglio… da giovane ragazza, ritieni che gli spettatori si possano immedesimare nelle storie dei protagonisti? Oppure interviene una sorta di sberleffo verso chi non rappresenta la normalità?

Io mi auguro che, davanti ad uno spaccato di normalità, allo spettatore venga la coscienza del bene e del male. Tamarreide lo racconta, va ad indagare i comportamenti sbagliati, il perché sono così questi ragazzi. Questo programma è una presa di coscienza.

Hai notato una certa dimestichezza dei ragazzi con la telecamera?

Per niente, proprio zero. Sai, però, spesso se le ragazze decidono di partecipare ad un reality perchè sperano di lavorare in televisione. Una volta che ti ritrovi ad essere ripreso per così tanto tempo, un po’ la dimestichezza ti passa. Gli uomini, invece, sono più nudi, crudi, puri come non mai.

Nella prima puntata, due tamarri ti hanno già presa bonariamente di mira…

Che stronzoni (ride ndr). Non me la sono presa affatto. Io adoro le mie parodie.

Cosa vedremo nella puntata di lunedì (l’intervista è stata registrata lo scorso venerdì pomeriggio ndr)?

Può succedere di tutto ed il contrario di tutto. I ragazzi hanno dato vita ad una vera soap, una sorta di Beautiful tamarra. Ne hanno combinate di tutti i colori… Vedremo coppie che si fanno e si disfano. Ci sarà un bel movimento…

E se l’esperimento dovesse funzionare, ti rivedremo al timone di Tamarreide per una seconda stagione?

Nel caso funzionasse, speriamo di andarla a girare ad Ibiza (ride ndr).

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