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I reality italiani? Quasi tutti ispirati dall’estero

Che la tv italiana ami ispirarsi (a volte spudoratamente) ai format internazionali non è un mistero. D’altronde, perché reinventare da zero quando all’estero le idee funzionano alla grande? Il mondo dei reality show è forse l’esempio più lampante di questo fenomeno: molti dei programmi che vediamo ogni giorno in prima serata sono infatti adattamenti ufficiali di format stranieri, con qualche spruzzata di italianità qua e là.

Dal GF a Temptation Island: storie di format importati

Basta dare un’occhiata ai titoli più noti per accorgersene. Il Grande Fratello, che ha segnato l’inizio di una nuova era televisiva nei primi anni 2000, è in realtà la versione italiana del reality olandese Big Brother, nato nei Paesi Bassi nel 1999.

L’Isola dei Famosi? Altro non è che l’adattamento di Celebrity Survivor, a sua volta derivato dal format svedese Expedition Robinson. E ancora: Temptation Island, il reality delle tentazioni estive, nasce come versione italiana del format americano Temptation Island USA, andato in onda per la prima volta nel 2001.

Anche X Factor, MasterChef, The Voice e Bake Off sono tutti esempi di programmi nati altrove e poi localizzati per il nostro pubblico. Il modello è semplice: si prende un’idea vincente, si adatta ai gusti e alle dinamiche italiane, si arruolano volti noti e si punta sull’empatia del pubblico.

Lo stesso fenomeno nel mondo online

Ma questa “tendenza a prendere spunto” non si ferma al piccolo schermo. Anche nel mondo dell’intrattenimento digitale – dai videogame ai giochi online – molti dei passatempi più popolari in Italia sono in realtà nati altrove, per poi conquistare anche gli utenti nostrani.

Un esempio lampante è il successo di giochi ambientati in mondi esotici o storici, spesso ideati da sviluppatori internazionali. Uno tra i più iconici è book of ra magic, un gioco online che ha conquistato anche il pubblico italiano grazie alla sua atmosfera da film d’avventura, tra piramidi, tesori nascosti e simboli misteriosi. Nato in Austria dal colosso Novomatic, questo titolo è diventato uno dei più amati anche nei portali di gioco italiani.

Perché ci piacciono le “copie”?

La verità è che il pubblico italiano ama le storie già collaudate. Che si tratti di un reality o di un gioco, ci sentiamo più sicuri quando riconosciamo dinamiche familiari: nomination, prove ricompensa, colpi di scena o simboli che attivano bonus. In un mondo pieno di stimoli e novità, l’intrattenimento che conosciamo già — anche se in una veste nuova — ci rassicura e ci coinvolge più facilmente. E le versioni italiane, pur non sempre originali, sanno parlare meglio la nostra lingua, usare le nostre emozioni, farci immedesimare nei protagonisti. Prendono una struttura vincente e la arricchiscono con accenti locali, volti noti, drammi tutti nostri.

In fondo, in qualsiasi tipo di svago, cerchiamo sempre la stessa cosa: un’avventura coinvolgente, facile da capire ma capace di sorprenderci. Vogliamo sentirci protagonisti anche solo per un attimo, che sia votando un concorrente o facendo girare i rulli di un gioco. Se poi il format è stato testato con successo all’estero, tanto meglio: ci dà quella spinta in più per lasciarci andare, con la certezza di non restare delusi.

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