Un programma che non solo non deve assomigliare a Ballando con le stelle, ma che non assomiglia a nulla. E’ questo il senso del pezzo di critica televisiva a firma di Walter Siti su La stampa, dedicato allo show condotto da Barbara D’Urso, Baila!:
Attanagliato dall’ossessione di non dover assomigliare a Ballando con le stelle, Baila! finisce per non assomigliare a nulla. La giuria non può votare, deve limitarsi a giudizi estemporanei che questo o quel concorrente.
Siti fa notare inoltre come non si capisca il senso del meccanismo scelto cervelloticamente dagli autori:
Gente che non si conosce e non si capisce perché ballino insieme; l’identificazione del pubblico è difficile, i vip prendono inevitabilmente il sopravvento ma poi non sono loro ad essere eliminati (pardon, sostituiti).
Sì, non si può pronunciare la parola “eliminati“, perché il tribunale ha diffidato Baila! dal farlo. Sostituiti, congelati sì, eliminati no.
Impossibile, infine, non concordare con Siti quando evidenza l’eroismo della D’Urso, padrona di casa di una trasmissione piena di errori e controsensi, la quale tenta di buttarla sul riso quando verrebbe forse voglia di mettersi le mani nei capelli. Laconico il finale del pezzo del giornalista del quotidiano torinese:
Per vedere Sostiene Bollani bisogna aspettare mezzanotte; chi sa fare va in terza serata, i dilettanti in prima; anche questa è una sindrome tutta italiana.