Ballando con le stelle 8, Milly Carlucci: “Italia’s got talent è un format pazzesco”

Milly Carlucci, conduttrice del talent show di Rai 1, Ballando con le stelle, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera. La presentatrice non ha potuto non commentare il confronto con l’altro talent in onda il sabato sera, Italia’s got talent e non si scompone dinanzi alle recenti sconfitte del suo programma, alla prova Auditel.

Milly Carlucci riconosce i meriti degli avversari:

Italia’s got talent è un format internazionale pazzesco.

La presentatrice torna anche sulla risaputa questione dei compensi alti:

Ballando non è servizio pubblico. Non facciamo parte di quelle trasmissioni che si pagano col canone. Noi siamo tra quelli che alimentano gli altri programmi. Facciamo guadagnare la Rai. Per questo veniamo spremuti e inzeppati di break pubblicitari. Ora per fare incassi bisogna fare ascolti. E per tenere gli ascolti Vieri aiuta. Presenze così fanno anche il prestigio del programma.

Milly, quindi, ribadisce che per fare un programma competitivo servono nomi forti:

Sono andata in Rai e ho detto: “Siamo sicuri di voler partire? Guardate che una trasmissione così per riuscire ha bisogno di nomi. E in tempi di crisi… “. In Rai sono voluti andare avanti. Oggi, se si vuole fare una trasmissione che superi il 13% di share, serve qualcosa che attiri la curiosità: o un format nuovo o personaggi inediti. E quelli costano.

La presentatrice ha sempre allontanato, di conseguenza, le “meteore” destinate a scomparire nel giro di poche stagioni:

Quelli sono “non personaggi”. Vengono utilizzati nelle trasmissioni per estremizzare i toni di un dibattito. Sono disposti a fare qualunque cosa. Ma non fanno per me. Né per Rai1. Io vorrei vedere ballare Raoul Bova e Gabriel Garko. Eroi della fiction con un grande appeal per il nostro pubblico. Ma non appartengono al mondo Rai… O George Clooney e Brad Pitt. Ma star così è impossibile che vengano.

Nonostante Canale 5 prevalga sulla concorrenza, Milly Carlucci non fa drammi:

Abbiamo uno zoccolo duro di telespettatori che oscilla tra i 5,6 e i 6,4 milioni.

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