ITG3, Rudy Zerbi: “Elimino i concorrenti con un sorriso”

 E’ il “cattivo” di Italia’s Got Talent 3. Rudy Zerbi ha raccontato di non essere affatto stufo del suo ruolo di giudice all’interno del talent show del sabato sera di Canale 5 (Fonte Corriere Della Sera):

E’ così dalla nascita non è che lo sono diventato. Me lo diceva già mia mamma quando ero piccolo. A parte gli scherzi, ho passato tanti anni a dire no per lavoro, alla Sony di fatto facevo quello che mi si vede fare nel programma. Credo che la gente si sia stufata delle giurie cattive a priori. Io quando elimino i concorrenti cerco di farlo con una battuta, anche cattivella, ma per sorridere.

L’ex discografico (e professore di Amici 11) ha, inoltre, spiegato la formula del successo di ITG:

E’ un programma che unisce tutta la famiglia davanti la tv: nonni, genitori, figli. Poi le esibizioni essendo così veloci e rapide non stancano mai. Se anche c’è una cosa che non fa impazzire, subito dopo c’è la sorpresa per quello che arriverà.

Tra i tre giudici c’è una speciale alchimia:

Siamo tutti e tre molto diversi. Io scherzo con Gerry perché è troppo buono e lui, invece, dice sempre che sono troppo cattivo, Maria è sempre in mezzo: è la saggia dei tre, ma anche lei ogni tanto è bella tosta. Pero’ mi trovo spesso in minoranza, per questo mi sono autodefinito teoricamente il custode delle chiavi del castello del talento e li rimprovero perché sono di manica larga.

Gerry Scotti:

C’è un’alchimia che è fuori dal comune rispetto agli altri talent show dove i giudici si divertono a litigare tra di loro. Abbiamo avuto anche un certo coraggio, cambiando letteralmente il linguaggio del sabato sera. Prima era l’ultimo baluardo del varietà tradizionale con orchestra-ballerina-valletta-lustrini. Portare un linguaggio nuovo – un montaggio così veloce, le storie personali appena accennate, l’uso della grafica, la colonna sonora – in uno spettacolo del sabato sera è stata una scelta che ha pagato. Ogni volta che si decreta la morte della tv generalista c’è qualcosa che dimostra il contrario, sia io che Maria difendiamo a spada tratta tutto cio’ che è nazionalpopolare. Io l’ho sempre fatta e andrò avanti a farla: è la mia missione aziendale a Mediaset.

Maria De Filippi:

C’è una varietà di sapori che nessun altro talent ha: Amici ha canto e ballo, X Factor solo canto, Got Talent invece ha una varietà che non annoia mai, dal fachiro all’illusionista, passando per la matta che pensa di saper cantare. Il nostro feeling è nato lavorando assieme. Tra me e Gerry non c’è nessuna competizione e ci compensiamo: lui ha curiosità tipicamente maschili che io non ho, si galvanizza quando c’è la signora che sa a memoria tutti i prefissi telefonici, a me interessa di più chi fa sognare: il trampoliere, l’illusionista. Rimango suggestionata dall’aspetto fantasioso delle esibizioni e poi mi incuriosisce il lato umano delle persone, le loro storie personali. Rudy è più efficace perché ha meno riserve mentali di noi, è più bravo a dire di no. Io non posso far fuori il camionista che finge di cantare in inglese perché lo faccio anche io.

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