Lea Veggetti a Mondoreality: nel mio libro racconto l’intera relazione con Marco Mazzanti

Lea, chi ha visto il Grande Fratello l’anno scorso si ricorda di te come di quella che voleva farsi pubblicità mettendo il becco nel rapporto tra Marco Mazzanti e Vanessa Ravizza. Chi è Lea veramente, nella vita quotidiana?

Innanzitutto, dal mio punto di vista, era Vanessa che voleva farsi pubblicità mettendo il becco nel rapporto mio con Marco e i fatti lo hanno dimostrato. Dico solo che io avevo per prima un rapporto con lui, che lei pressava, e che lui era molto indeciso. Del resto se tutti i minuti di tutti i giorni nella casa hai una donna che prova a darti ‘tutta se stessa’ un po’ il problema di ‘prenderla’ te lo poni no? Io non ho fatto altro che andare a far presente a Marco che c’ero anche io. Ma chi può veramente biasimarmi? Conosco molte donne che avrebbero fatto peggio. Per quanto riguarda la voglia pubblicità presunta che mi viene appiccicata posso solo dire che nel mondo dello spettacolo ho sempre avuto diverse conoscenze e l’ho sempre frequentato. È che nessuno sapeva chi ero! In più, nonostante il mio giro di amicizie, non ho mai fatto un solo provino di nessuna natura, quindi non ci vedo tutta questa voglia di diventare popolare. Sai come si dice: l’invidia è la prima forma di ammirazione!! Per concludere si può anche dire che dal momento che ho perso quello che negli ultimi due anni era al primo posto assieme a mio figlio nella mia vita, perché non tenersi quello che è rimasto? Io non credo che in molti si siano fermati a riflettere su come stavo e su cosa provavo veramente, ma a tutti quelli che puntano il dito auguro di passare per la stessa esperienza e poi ne riparleremo. Sottolineo esperienza mediatica, con 10 milioni di telespettatori che vedono l’uomo o la donna della tua vita avere un determinato comportamento. C’è gente che uccide per molto meno e ne abbiamo giornalmente riscontro nei fatti di cronaca.

Chi sono nella vita privata? Sono una mamma, sono una donna e sono una lavoratrice. Come tante, oggi giorno. Sono una mamma soddisfattissima del suo bambino e di quello che per ora sono riuscita a dargli e insegnargli. Sono una donna perché essere madre non significa non avere altro per cui vivere, quindi come tutte le donne del mondo ho anche io le mie esigenze di donna. Sono una lavoratrice perché nonostante le malelingue, non sono li ferma ad aspettare chissà che ruolo nel mondo dello spettacolo. Valuto quello che mi viene proposto e sono anche in grado di rifiutare. Vendo distributori automatici e il mio lavoro mi piace. È vero che mi permette di autogestirlo, ma non sarà colpa mia se io posso e altri no! Bisogna anche sapersi mettere una mano sul cuore e dire mea culpa qualche volta, non solo sfogare la propria rabbia sugli altri solo per l’insoddisfazione dei propri insuccessi. Inoltre sono una pesrsona che ha sempre lavorato (facevo lavoretti anche quando studiavo) perché mi piace, perché se non dovessi farlo soffrirei moltissimo la noia.

Perché hai deciso di intervenire al Grande Fratello?

Ho già risposto nella domanda precedente. Posso aggiungere perché ero certa che dopo un mese che non mi vedeva, Marco aveva bisogno di qualcuno che gli rinfrescasse le idee. Se una ci ha messo un mese per avere la sua attenzione, io sapevo che potevano bastarmi 5 minuti per riprendermelo. Infatti l’unica reazione reale, vera e non pilotata dall’audience l’abbiamo vista in quella puntata.

Quanto c’era di scritto a tavolino nella tua storia con Marco? Cosa non è stato ancora reso noto della vostra storia?

Di scritto non c’era nulla, lo hanno detto solo per catalizzare ulteriormente l’attenzione del pubblico, perché la nostra storia risultava essere interessante e ogni volta che veniva affrontata e discussa lo share aumentava notevolmente, quindi ci hanno per così dire marciato. Quello che non è ancora stato reso pubblico lo potrete trovare nel mio libro di prossima uscita. Al suo interno ci sarà tutto il nostro privato spiegato e raccontato nel modo giusto, nel bene e nel male quello che siamo stati. È utile per capire quello che è diventato poi il seguito televisivo. Questo libro mi dà la possibilità di dire quello che voglio io, al di la dell’audience, di raccontare senza subire processi da persone a me sconosciute. È la mia possibilità di raccontare il mio punto di vista e togliermi un sassolino dalla scarpa.

La tua entrata in scena nelle vicende del Grande Fratello è stata dettata dalla voglia di sfondare nel mondo dello spettacolo?

Credo di avere già risposto anche a questa domanda.

Perché scrivere un libro? Di cosa parla?

Il libro tratta l’intera relazione tra me e Marco, dall’inizio alla sua entrata al GF. Tutto quello che è stato il nostro ‘prima’. L’idea nasce dalla voglia di esprimermi per quella che sono e sono stata con lui. Se tutti hanno amato una sua relazioncina quasi banale all’interno della casa per poco più di un mese, cosa faranno di fronte a due anni di relazione travagliata e sopravvissuta solo perché animata da un vero e profondo amore?

Hai scritto il libro perché sentivi di voler raccontare il tuo rapporto con Marco e non solo. Ipoteticamente, se dovessi scriverne un altro su Max Parodi e Roberto Salvi, che cosa diresti?

È veramente riduttivo paragonare le tre storie. La mia relazione con Max è già stata ampiamente documentata da ogni rivista e non c’è molto altro da dire. Posso solo aggiungere che Max è un uomo molto buono, e che ce ne sono rimasti pochi. Il problema è che ci siamo scoperti incompatibili, siamo tutt’ora ottimi amici e credo lo saremo per molto tempo. La mia ‘amicizia’ con Roberto è in fase di conoscenza, quindi non riuscirei a scrivere più di una pagina, altro che libro. Roberto è un ragazzo molto divertente, abbiamo passato un’estate al mare tutti in compagnia e sono stati bei momenti.

Lea, dove ti vedremo nel prossimo futuro? Al Grande Fratello 10?

Oddio no! Non fa per me, sono troppo diretta e viva per essere chiusa, per ben 5 mesi, in una casa. Soffrirei della mancanza del mio quotidiano e sarei anche un osso duro per gli autori (come lo sono già stata). Lo ripeto, se ci volevo andare almeno facevo il provino. Invece mi vedrete in questo mese su un calendario che uscirà verso il 20 ottobre con un settimanale. Sento già la disapprovazione generale, ahahah! No, è un calendario per beneficenza, mi è stato proposto e ne sono stata felice. Realizzeremo con il ricavato due pozzi d’acqua per una comunità vicina a Nairobi dove è da quasi 2 anni che non piove. Sulla base di questo lascio tutti mormorare e criticare, ma dormo serena perché ho fatto sicuramente più di altri.

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