Masterchef Italia 2: i tre giudici spiegano perché la cattiveria fa ascolti

Masterchef Italia continua a riscuotere un grande successo presso il pubblico di Sky, che già aveva premiato con 700.000 spettatori durante la puntata di due settimane fa. Repubblica ha intervistato i tre spietati giudici: Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich, dopo essere stati anche da Daria Bignardi a Le invasioni barbariche. Così hanno raccontato qual è il segreto del successo dello showcooking.

Cracco dichiara che:

La cucina non è un gioco e spesso i concorrenti non ascoltano. Sono in tv per imparare, non per fare i fenomeni.

Ma anche Bruno Barbieri ci mette del suo per essere il più spietato possibile:

Sono un meridionale del Nord, solare, ma faccio la faccia feroce. Mia madre, che ha 78 anni, mi sgrida: ‘Ti ho visto in tv, non pensavo di aver messo al mondo un figlio così s……’. Allora le spiego: nella seconda edizione devo giocare un ruolo così sostenuto perché i concorrenti sono più scafati. Anche noi abbiamo dovuto raddrizzare il tiro. Succede che la gente fiuti la vittoria e diventi più dura. Abbiamo una responsabilità, Spyros è diventato un personaggio perché aveva talento.

Ma c’è chi li critica e pensa che si tratti solamente di una grande recita, anche se Bastianich dalla sua ha cinque edizione dell’omonimo show nella versione americana. Infatti conclude laconico:

Il successo è meritato perché è un programma di qualità e racconta una cosa semplice: chiunque può cambiare la propria vita. Io la definirei aspirational tv.

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