Morena Funari Zapparoli a Mondoreality: “La Fattoria ha un valore etico”

 Seconda classificata a La Fattoria 4, Morena Zapparoli in Funari ha deciso di raccontarsi a Mondoreality raccontandoci la sua esperienza nel reality di Canale 5, i suoi progetti futuri soffermandoci anche sul passato e sul ricordo del marito scomparso, Gianfranco Funari.

Chi è Morena nella vita di tutti i giorni?

Morena nella vita di tutti i giorni è una persona che ha la fortuna di avere degli amici che le stanno vicino, perché dopo aver perso Gianfranco ha trovato un vuoto immenso in quanto eravamo sempre insieme, condividevamo tutto della vita quotidiana e della vita professionale. Quindi dopo di lui sono rimasta molto sola, fortunatamente ho degli amici, che reputo un vero tesoro, dando ragione per una volta ad un proverbio.

Parlando di Gianfranco ricordi la prima volta che vi siete incontrati?

La primissima volta che ci siamo incontrati… forse questo lo sapete già, io avevo soltanto 4 anni. La prima volta che ci siamo visti è stato ero con mio padre (Gianfranco e mio padre si conoscevano bene) e quindi c’è stato un breve incontro nella pineta di un ristorante. Lì Gianfranco ha salutato mio padre, gli ha chiesto se ero sua figlia, la sua bambina, dopo di che gli ha fatto i complimenti per la somiglianza fisica e a me ha dato una carezza sulla guancia e mi ha detto che sarebbe andato a fare un giro per il mondo e quando sarebbe tornato mi avrebbe sposato. E così è stato: però all’epoca non potevo certo immaginarmelo. Poi ci siamo reincontrati, quando io di anni ne avevo 32 e lui 68.

Quando hai capito che era l’uomo della tua vita?

L’ho capito dopo averci parlato, perché ci siamo reincontrati in un luogo pubblico, in un solarium, dove io lavoravo la mattina, mentre il pomeriggio andavo all’università. Quindi parlavamo di quello che stava succedendo in quel periodo, era il ’99  e c’era la guerra nel Kosovo: parlavamo di attualità, di informazione, di politica e così è nato un feeling fortissimo. Quindi dopo pochi mesi siamo scappati (ride, ndr), siamo fuggiti insieme.

Umanamente che cosa è che ti ha regalato Gianfranco, se ti ha regalato qualcosa?

Mi ha regalato una grande sicurezza in me stessa, perché prima di conoscerlo ero più fragile, più insicura, mentre lui mi ha tirato fuori le qualità migliori. Non era assolutamente geloso delle qualità dei suoi partner, anzi ha fatto di tutto per esaltarle, quindi ha reistaurato il credere in me stessa, l’essere sicura di me stessa, di quello che dovevo fare.

Nel lavoro, invece, come era Gianfranco?

Nel lavoro amava circondarsi di persone giovani, ha sempre scelto collaboratori giovani. Spesso ha scelto delle collaboratrici, perché pensava che le donne avessero una marcia in più, ma ovviamente aveva anche dei collaboratori uomini e dava molto spazio alle idee di tutti. Infatti lui era il capo, la guida di tutti quanti, ma era sempre attento a quello che ciascuno nel suo piccolo poteva proporre. Noi quando lavoravamo negli ultimi anni abbiamo lavorato a Odeon Tv, eravamo in pochi, non era una redazione numerosissima, però lui ascoltava tutti e dava spazio a tutti.

Dopo la sua morte, nel 2009, hai partecipato a La Fattoria. Perché hai accettato?

Si, dunque mi arrivò una telefonata da Cesare Lanza, che era l’autore principale di questo programma, dove mi chiese di partecipare. All’inizio dissi di no, perché mi sembrava che fosse passato poco tempo dalla morte di Gianfranco, però questo poteva essere produttivo per accettare e per distrarmi. L’altro motivo era che avevo sempre fatto insieme a Gianfranco trasmissioni tra virgolette serie, di approfondimento, di informazione. Tra l’altro poi questo mi ha convinta, perché poi comunque stare a casa pensando a quello di triste e brutto che mi era successo, non mi avrebbe aiutata. Casomai se avessi accettato una cosa del genere, nulla mi vietava poi di fare nuovamente trasmissioni come quelle che facevo in passato e poi sarebbe stata una pausa di leggerezza perché, rispetto agli altri concorrenti, io fuori dalla fattoria lasciavo fuori qualche cosa di assolutamente peggiore di quello che avrei trovato dentro. Comunque io ho accettato, sono stata felice di aver accettato e sono uscita anche molto bene devo dire, perché è un reality che ha un valore etico, quando arrivi lì ti devi assolutamente dimenticare di essere un vip e devi vivere come un contadino e quindi ci sono dei risvolti etici e morali che sono assolutamente condivisi. Poi non so cosa sia arrivato a casa, del lavoro che noi facevamo che era pesantissimo. E’ stata veramente un esperienza interessante.

E invece quale è il momento che ricordi con particolare affetto di quella trasmissione?

Con particolare affetto magari ricordo delle persone che in televisione sembrano in un modo e magari conosciute personalmente sono assolutamente deliziose. Una di queste è Marina Ripa di Meana che è una persona molto sensibile, molto intelligente. Io credo che quello che passa nel video non sia la completezza della sua personalità perché è molto più sensibile di quello che sembra.

Adesso quali sono i tuoi progetti futuri?

I miei progetti futuri…. sto proponendo una trasmissione condotta da me a varie reti televisive. Non è facile, mi rendo conto, però sono molto testarda e qualcuno poi se crederà nella bontà di questo progetto magari me lo farà anche fare. L’altra cosa che mi piace fare, soprattutto in queste manifestazioni estive culturali, c’è né una che si terrà a Lovere in provincia di Bergamo a partire da sabato 26 giugno che presenterà libri e sabato presenterò un libro di Don Andrea Gallo. A me piace moltissimo moderare gli incontri dove si parla di libri dove c’è un pubblico, ci sono delle persone e quindi un modo di fondere la cultura però senza renderla pesante. Un modo per diffondere la cultura e avvicinarla..

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