Non è mai troppo tardi, il reality show sui precari della scuola che non vuole nessuno

Foto: AP/LaPresse

Non si sa quando andrà in onda (al lunedì dopo la finale del Grande Fratello?!), o chi saranno i conduttori (Alfonso Signorini e Federica Panicucci?!), ma è certo che Non è mai troppo tardi (ex Ripetenti), il nuovo reality show di Canale 5 sta alimentando tantissime discussioni fin dalla vigilia della sua probabile partenza. L’opportunità di offrire a dei precari della scuola un sostentamento economico per dieci anni (un pò come accade per Win for life) in cambio di un acculturamento di ex concorrenti di reality show rabbrividisce i diretti interessati, che minacciano di boicottare il programma.

Da Facebook, partono iniziative, nascono gruppi d’ascolto per spiegare le ragioni di tanti insegnanti che faticano ad inserirsi nella realtà scolastica italiana. Ed intanto, Massimo Donelli, direttore di Canale 5, stempera i toni, ricordando che la trasmissione non è ancora stata inserita in palinsesto:

Trovo quantomeno singolare che si faccia il processo a un programma non ancora andato in onda e che, oltretutto, è, fin qui, solo uno fra i tanti progetti sperimentali ai quali stiamo lavorando. Ma, visto che c’è l’occasione di farlo, mi piace dire che agli autori abbiamo dato due indicazioni ben precise. La prima: costruire il programma sulle materie scolastiche che ogni italiano, studente o ex studente, dovrebbe padroneggiare. La seconda: mettere al centro del programma insegnanti preparati e disposti a colmare, in una dimensione insieme seria e ludica, le lacune degli alunni-star. Obiettivo: valorizzare una professione che è troppo spesso sottovalutata in un gioco di contrasto con la scarsa preparazione di persone note, simpatiche, amate dal pubblico, ma bisognose di rinfrescare le nozioni base dei tempi della scuola. Se questo progetto andrà in porto e se saremo bravi a realizzarlo, sono certo che ne trarranno beneficio non solo i protagonisti, ma anche i telespettatori che, una volta tanto, avranno occasione di misurare, e magari arricchire, le proprie conoscenze; e apprezzare, una volta di più, il valore di un bravo insegnante. Tutto qui…

Non mancano le polemiche nemmeno dal mondo politico. La FLC CGIL ha commentato senza mezzi termini:

È un’autentica, clamorosa vergogna, mentre il Governo declina ogni responsabilità nei confronti dei precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento, mentre Tremonti finge di non vedere la nostra Operazione centomila con cui abbiamo dimostrato che ci sono i posti per assumere, mentre la Gelmini continua la sua opera di distruzione dell’istruzione pubblica, contribuendo a scippare democrazia al nostro paese. Dopo le offese da parte del premier alla scuola statale, l’offesa da parte delle sue reti a lavoratrici e lavoratori precari. Non serve una reality-strategia, ma una reale assunzione di responsabilità.

Il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario si unisce al coro di dissensi:

I precari della scuola hanno una loro dignità e non possono diventare fenomeni da circo. Il berlusconismo taglia i fondi a scuola, università e cultura per ridurre gli operatori di questi settori a prostituirsi moralmente per un tozzo di pane.

Anche Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, è indignata:

Il ministro dell’Istruzione agisce in perfetto stile Mediaset, trasformando drammi in spot pubblicitari o reality show.

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