Wipeout: rischiare la vita per 50 mila dollari. Ne vale la pena?

 Il programma televisivo può essere paragonato a Giochi senza frontiere con le dovute differenze ma sembra avere una somiglianza non trascurabile con Mai dire Banzai, uno show andato in onda in Italia e commentato dalla Gialappa’s Band. Nel caso americano, però, i concorrenti devono destreggiarsi tra pungiball e catapulte per vincere il premio in palio di cinquanta mila dollari.

Principalmente grazie a quel simpatico momento chiamato Big Balls, quasi geniale nella sua semplicità gommosa, Wipeout è stato il colpo (letteralmente) di ascolti più inaspettato.

Anche se in realtà qualcuno ci sta rimettendo non solo la faccia, rimbalzando a testa in giù contro questi aggeggi ma anche la vita. Riusciamo a sentire la botta. Riusciamo quasi ad assaporare questo momento. Mmmm, acqua fangosa. Forse per il concorrente deceduto è stato necessario essere eliminato (fisicamente) per vincere il premio.

Intanto si inizia a proporre un eventuale versione con dei ragazzini al posto degli adulti: principalmente per due motivi. Il primo perchè sarebbero più veloci e scattanti nel risolvere alcuni intricati esercizi di equilibrio, il secondo perchè renderebbero gelosi i genitori che hanno partecipato prima di loro senza aver alcun successo. Allora perchè non pensare ad un Wipeout formato famiglia? Sia da parte dei telespettatori comodi sul divano sia per i concorrenti del programma.

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