Mario Luzzatto Fegiz odia i talent show: “Conta solo se il ragazzo di Amici o X Factor spinge il popolo televotante a dirgli sì”

 In scena al Teatro Verdi di Milano (dal 24 al 29 aprile) con lo spettacolo Io odio i talent show, Mario Luzzatto Fegiz ha spiegato, una volta per tutte, perché (come critico) non ama i reduci di programmi come Amici o X Factor (Fonte Corriere Della Sera)

Se penso ai concerti dove sono stato, agli artisti incontrati – Stones, Springsteen, Dylan, Elton John solo per citare gli stranieri – si puo’ dire che c’è una perdita secca di creatività e qualità. Ma io credo che ogni tempo ha la sua musica, non c’è il bello assoluto, ogni cantante compositore musicista va contestualizzato. Io non voglio fare il pianto alla Gianni Minà: ai miei tempi c’erano i Beatles eccetera. La musica è figlia del suo tempo e del suo luogo, tutte hanno parità dignità, basta non chiedere a Casadei di fare Bowie. E poi i ragazzi dei talent sono prodotti in formazione, semilavorati, non sono prodotti compiuti come ciascuno nel suo genere Madonna, Elton John, Dylan. Per cui di fronte a questo universo polverizzato, la funzione del critico è divenuta superflua. Conta solo se il ragazzo di Amici o X Factor acchiappa o no, se spinge il popolo televotante a dirgli sì.

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Mario Luzzatto Fegiz: “I talent show mi hanno derubato del mio mestiere di critico”

Foto: AP/LaPresse

Mario Luzzatto Fegiz, critico musicale de Il Corriere della Sera, ha commentato l’uscita del cd Amici 10. Con la solita ironia che lo contraddistingue, il giornalista ha mosso il suo irresistibile j’accuse sui talent show italiani. Si legge nel comunicato inviatoci dall’ufficio stampa del programma:

Io odio i talent show. Per questo chiedere a me uno scritto sui meriti di “Amici” è operazione che assomiglia a quelle frasi che fanno bella mostra sui pacchetti di sigarette tipo “Il fumo uccide”, “Fumare rende impotenti”. Perché odio i Talent show? Non per motivi ideologici, non perché danneggino la musica, non per snobbismo intellettuale, ma per ragioni molto più prosaiche e banali, direi “di bottega”. Io odio i talent show perché mi hanno derubato. Derubato del mio mestiere di critico spalmato su migliaia di giudici popolari, sms, mail, televoti. Io odio i talent show perché hanno posto fine alla dittatura della critica, dove, in qualità di dittatore, mi trovavo benissimo e non mi vergognavo di assomigliare alle cinica e arrogante protagonista de “Il diavolo veste Prada”.

Ha aggiunto:

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Mario Luzzatto Fegiz: “Valerio Scanu e gli altri ex talent sono destinati ad essere meteore”

 Chiamato da La Gazzetta dello Sport a commentare l’ultima classifica FIMI, in cui compaiono quattro ex concorrenti di talent (Valerio Scanu, Emma Marrone, Alessandro Amoroso e Marco Mengoni) nelle prime dieci posizioni, Mario Luzzatto Fegiz lo “strano” fenomeno di vendite discografiche negli ultimi anni:

Il meccanismo è effimero e fisiologico allo stesso tempo. Di fatto chi li ha ‘televotati’ compra anche i loro dischi. E per questi polli di allevamento della televisione è facile balzare primi. Più difficile mantenere le posizioni durante l’anno: nel tempo i meccanismi promozionali perdono forza e questi volti sono destinati a diventare meteore. La logica è la stessa: chi ha uno zoccolo duro tra il pubblico va subito nella top ten. Lo abbiamo visto con i Nomadi, schizzati ai primi posti con il nuovo album. Anche in quel caso i fedelissimi avrebbero comprato qualsiasi cosa.

La risposta dei diretti interessati non si è lasciata attendere. Valerio Scanu ha smorzato i toni:

Abbiamo dato una bella svecchiata alla discografia il pubblico ci ama perché ci ha visto in tv, a 360 gradi. Le critiche vengono dagli artisti che hanno paura di essere messi nella penombra.

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Live: per Mario Luzzatto Fegiz bene Marco Mengoni, male Noemi, Emma Marrone, Valerio Scanu e Pierdavide Carone, sparita Giusy Ferreri

 Nella sua rubrica Effetto note tenuta su Sette, magazine del Corriere della sera, il giornalista Mario Luzzatto Fegiz traccia una panoramica della desolante situazione dei live in Italia (calo di partecipazione anche per i più acclamati big stranieri). Anche gli ex partecipanti dei talent hanno subito gli effetti devastanti della crisi ad eccezione di Marco Mengoni, autentica macchina acchiappa pubblico, l’unico che riesce ancora a riempire palazzetti e piazze in tutte le sue tappe

Più che effetto note, “dolenti note”: sarà la crisi, sarà l’eccesso di offerta, saranno i biglietti troppo cari, sarà che a volte la qualità latita, fatto che è l’estate della musica live offre un panorama sconfortante. Ecco alcuni esempi: delle voci uscite dai talent show funziona solo quella di Marco Mengoni (fra 1800 e 2000 spettatori a sera). Male Noemi, Emma Marrone, Pierdavide Carone e Valerio Scanu. Sparita Giusy Ferreri.

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