Amici 10, martedì 5 ottobre 2010: l’ombra della commissione esterna, prima lezione per Virginio e Vito

La puntata inizia con Luca Zanforlin che spiega a tutti i cantanti che, nonostante tutti i voti sufficienti dei professori, devono mettere in prova la loro titolarità, ogni sabato dinanzi alla commissione esterna: basta soltanto un’insufficienza, per essere a rischio.

I cantanti iniziano a temere fin da subito la commissione esterna, in particolar modo, Virginio Simonelli.

Lo stesso Virginio è protagonista della prima scheda di presentazione: il cantante ha 25 anni, ammette di dimostrarne di meno ma di sentirsene di più. Virginio descrive alcuni lati del suo carattere, si sente forte quando è deciso ad aiutare gli altri ma, con se stesso, è molto autocritico. Virginio si sente un diesel: sa di potercela fare in ogni cosa ma ha bisogno di tempo. Ammette di essere riservato ma anche un ragazzo sincero.

Virginio ha già avuto un’occasione: il festival di Sanremo. Il fallimento di quell’esperienza, secondo Virginio, fu dovuto alla mancata capacità di autocritica dovuta alla giovane età e all’inesperienza. Dopo Sanremo, Virginio dichiara di aver vissuto anche un periodo di crisi creativa ed esistenziale e la storia lo commuove un po’. Le lacrime scendono nuovamente, quando il cantante inizia a parlare dei suoi fratelli.

Zanforlin va a fare visita ai ballerini e spiega la stessa cosa, già riferita ai cantanti. La scelta della commissione esterna è dovuta al fatto che i talenti da scegliere devono essere i migliori perchè, mai come quest’anno, le occasioni professionali sono forti.

Luca fa un esempio: Vito ha preso 9 da Luciano Cannito e questo voto dovrà essere confermato almeno con una sufficienza dalla commissione esterna.

Proprio Vito Conversano è il secondo protagonista della scheda di presentazione: il ballerino inizia con un aneddoto, secondo il quale fu la madre di una sua amica ad avvicinarlo alla danza. Vito ha frequentato solo corsi gratuiti e, dopo un provino tenuto al teatro S. Carlo, fu preso, anche se privo di una base tecnica. Vito si descrive come un ragazzo a volte superficiale, a volte snob ma senza farlo appositamente. Ammette di essere umile ma presuntuoso nell’arte citando addirittura Nureyev.

Vito confessò di non amare molto lo stile di Garrison: il ballerino smentisce parzialmente la dichiarazione, dicendo che le coreografie di Garrison degli ultimi 2 anni, gli sono comunque piaciute.

Vito è il primo a ricevere il kit delle esibizioni: tre coreografie, una di Luciano Cannito, una di Carl Portal (che preoccupa decisamente Vito) e una proprio di Garrison.

La prima lezione di Vito è tenuta da Luciano Cannito: dopo le prime prove, Cannito afferma che a Vito riescono meglio le cose più difficili e peggio, le cose più semplici, il che è considerato un pregio. Una lezione impeccabile per Cannito, contento che Vito abbia seguito tutte le sue indicazioni.

Anche Virginio riceve il kit per le esibizioni: le canzoni assegnate sono Nell’assenzio di Luca Dirisio, Amici mai di Antonello Venditti, I can’t make you love me di George Michael, L’aurora di Eros Ramazzotti e, la sua canzone, Non ha importanza, voluta espressamente da Grazia De Michele.

Proprio dalla De Michele, Virginio tiene la sua prima lezione: Grazia pensa che la sua canzone sia un ottimo biglietto da visita come cantautore per Virginio. Quest’ultimo si esibisce così al pianoforte in Non ha importanza: Grazia De Michele preferisce proprio la versione voce e pianoforte ma Virginio ha paura di esibirsi come pianista in quanto non si definisce tale.

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