Daniele Battaglia a Mondoreality: “Mi piacerebbe poter condurre un programma musicale”

Foto: AP/LaPresse

Martedì si è conclusa ufficialmente l’ottava (e ultima, visti gli obiettivi del nuovo direttore generale della Rai?) edizione de L’isola dei famosi. Un’edizione che è stata molto chiaccherata grazie allo sbarco in Honduras della padrona di casa, alle fantastiche imitazioni – più amate dei concorrenti stessi – di Virgina Raffaele, ma anche grazie ad un inviato che ha saputo mostrare una professionalità e una vena comica che in molti non conoscevano.

L’inviato risponde al nome di Daniele Battaglia che, dopo aver vinto l’edizione passata, è tornato sul luogo del delitto in una veste a lui inedita. L’abbiamo contattato per farci raccontare qualche particolare in più riguardante questa avventura honduregna e per parlare dei suoi prossimi obiettivi professionali.

Hai partecipato alle ultime due edizioni de L’isola: l’ultima in veste di inviato e la penultima in veste di concorrente. Qual è stata l’esperienza più dura e quale la più gratificante?

Sono state due esperienze molto diverse e sono state due fatiche estreme, in entrambi i casi. Nell’edizione nella quale ho partecipato come concorrente ho avuto un riconoscimento fisico dal pubblico, la vittoria. Nell’edizione di quest’anno, pur non avendo ricevuto nessun premio da alzare in cielo, è stata gratificante allo stesso modo.

Com’era una tua giornata tipo?

La sveglia era alle 5 di mattina, perchè per registrare i lanci del daytime bisognava sfruttare i primi raggi del sole. Poi, durante il giorno, venivano pianificate due riunioni nelle quali veniva fatto il punto della situazione su quanto successo sull’isola (una intorno mezzogiorno, l’altra alle 7 di sera). Infine c’erano le ‘prove delle prove’, la parte più divertente ma anche quella più impegnativa, dove ho cercato di mettere a frutto l’esperienza da naufrago, dando consigli e suggerimenti.

Nel tempo libero ti sei dediacato alla famosa movida honduregna?

(ridiamo, ndr) La famosa movida honduregna che viene ventilata ogni volta che c’è un inviato in Honduras, ma che viene puntualmente smentita dall’inviato quando torna in Italia. Mi sarebbe piaciuto molto avere una grande movida in Honduras, ma la sveglia alle 5 di mattina non me lo permettevano.

Cosa ti è mancato maggiormente dall’Italia?

Sembrerà scontato, ma mi è mancata la cucina italiana.

Cosa mangiavate?

Devo ammettere che avevamo un cuoco italiano, ma la materia prima è differente da quella che abbiamo in Italia. Le zucchine, per esempio, sono giganti e quindi il sapore è diverso da quelle che abbiamo in Italia. Ogni tanto mi è toccato mangiare riso, fagioli e pollo (ride, ndr).

Quanto sei grato a Simona Ventura?

Sono molto grato a Simona Ventura, perchè se ho avuto la possibilità di fare l’inviato è stato grazie a lei, che ha l’ultima parola sulla scelta dell’inviato. Dalla tv pare che Simona mi sgridi dalla mattina alla sera perchè non vado bene, in realtà è un suo modo per farmi crescere professionalmente e tenermi sempre sulle spine. Formativamente la ringrazio per questo.

L’edizione di quest’anno è stata vinta da Giorgia Palmas. Ti aspettavi la sua vittoria?

Quest’anno ho fatto lo stesso ragionamento che ho fatto l’anno scorso per la finale, dove eravamo arrivati io e l’ingenier Rossetto. Già lo scorso anno pensavo che fosse arrivato il momento della vittoria di un non famoso, ancor di più l’ho pensato quest’anno con Roberta Allegretti, essendo l’unica rappresentate di quella categoria. Invece, a dimostrazion del fatto che su L’isola si è indistintamente tutti naufraghi, ha vinto colei che è riuscita a destreggiarsi meglio in quest’avventura.

Nella conferenza stampa finale de L’isola, i dirigenti Rai hanno affermato che se prima eri una promessa, oggi sei una certezza. Soddisfatto?

Ovviamente si. Le spalle grosse che mi sono fatto grazie alle critiche, ogni tanto hanno bisogno di qualche complimento per continuare ad andare avanti. Mi basta anche una dichiarazione come questa per capire che ho svolto bene il mio lavoro nei due mesi e mezzo in Honduras.

Adesso che sei una certezza, cosa ti aspetti a livello professionale?

Adesso che sono una certezza, sono certo che non so cosa mi aspetta (ride, ndr). Sono contento del fatto che molte delle critiche che vengono mosse nei mei confronti, vengono mosse come se fossi un personaggio che fa tv da molti anni. Già l’essere criticato come un conduttore, mi va bene (ride, ndr). A completamento di quella che è la mia figura professionale, dopo l’esperienza da inviato, mi piacerebbe fare un’esperienza da conduttore.

Che tipo di programmi ti piacerebbe condurre?

Vorrei avere la possibilità di condurre un programma dove posso parlare avendo un minimo di background. Mi sento di potermi destreggiare bene nel campo musicale: non cantando io ma facendo cantare gli altri, altrimenti perderei ascolti subito (ride, ndr). Dunque mi piacerebbe poter unire le mie due grandi passioni: la musica e la tv. Di sicuro non finirò a parlare di atomi e scissioni atomiche (ride, ndr).

Ti piacerebbe seguire le orme di Facchinetti?

Nella carriera mia e in quella di Francesco sono successe le stesse cose per quanto riguarda i fatti, ma sono stati fatti in momenti diversi, in periodi diversi, nei quali cambia tutto. Per arrivare a fare la stessa carriera di Facchinetti, c’è molta strada da fare.

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