Jury Magliolo a Mondoreality: “Sanremo è il palco ideale per il mio progetto”

Tra i tanti ex concorrenti di talent che si sono candidati a SanremoSocial, spicca anche Jury Magliolo, il ventenne scoperto da Simona Ventura nella seconda edizione di X Factor, che propone Il ricordo. In attesa di sapere se potrà partecipare al Festival di Sanremo, Jury sarà ospite de L’anno che verrà, il classico concerto di Capodanno condotto da Carlo Conti che quest’anno sarà trasmesso dalla bellissima Courmayeur. Abbiamo intervistato Jury.

Quando hai deciso di partecipare a SanremoSocial?

E’ stata un’idea sia mia che dell’etichetta, la Universal con la quale collaboro da un po’ di mesi. Ovviamente si tenta di andare a Sanremo quando c’è una canzone da proporre con un’atmosfera giusta per questa manifestazione. Quando mi sono presentato all’Universal, parecchi mesi fa, mi avevano detto subito che Il ricordo era un pezzo adatto al Festival. Quindi c’abbiamo provato.

Sei tu l’autore de Il ricordo?

Si. Sono autore di tutte le mie canzoni, in particolar modo della musica.

Quando l’hai scritta?

E’ stata scritta in una serata in cui c’era la nebbia, nel periodo invernale. Ero in macchina con la mia ragazza, c’era la nebbia, e c’era questa sensazione particolare: sembrava di essere nel nulla. Ci immaginavamo delle ballerine e dei violinisti intorno a noi, ma in realtà eravamo solo noi. Nella canzone io sono immerso in questa nebbia che intorno a me crea il nulla, sembra di essere nel nulla. E nel video ho cercato di ricreare questa sensazione.

Lo scorso anno hai registrato il tuo disco a Minneapolis. Come è nata la possibilità di registrarlo in America?

Dopo XFactor ho avuto la possibiltà di girare tutta l’Italia e di uscire dal mio guscio. Di conseguenza ho avuto stimoli per scrivere nuove canzoni e ho avuto modo di collaborare con nuova gente. Quando mi sono accorto di avere il materiale per pensare ad un disco, ho voluto fare un disco diverso da tutti gli altri. Quindi ho sfruttato l’occasione data dal post-XFactor per fare un grande disco. Avrei potuto registrarlo velocemente per venderne più copie. Però non avrei fatto questo tipo di prodotto, con la stessa qualità. A Minneapolis, poi, ho avuto la possibilità di collaborare con i musicisti del grande Prince. Sono l’unico italiano che suona nel mio disco: è stata un’esperienza molto grande e formativa.

Hai intenzione di pubblicare il disco anche all’estero?

No. Tutte le canzoni sono in italiano. Fino a qualche anno fa ho sempre cantato in inglese. Poi ho iniziato a scrivere in italiano. Anche se è più difficile rispetto all’inglese, mi da molta soddisfazione perché voglio provare a dare qualcosa alla musica italiana. E’ il primo mio tentativo, ce la metto tutta.

L’album quando uscirà?

Se partecipo a Sanremo, l’uscita sarà immediata a Febbraio. Essendo un progetto importante, voglio far sentire a più gente possibile il mio singolo e quello dell’Ariston è il palco ideale. Se non dovesse andare bene la mia candidatura, sarebbe molto più difficile riuscire ad emergere.

Quale mese fa hai aperto qualche tappa del tour di Jamiroquai. Che emozione hai provato?

Jamoriquai è sempre stato il mio idolo e l’ho dimostrato anche ad X Factor, dove ho cantato una sua canzone. Essendo il mio idolo è stata un’opportunità bellissima a livello personale. Però, avendo presentato con la mia band dei brani inediti, era difficile dimostrare al pubblico presente che un ragazzo uscito da un talent show possa suonare live e avere una credibilità sul palco prima di Jamoroquai. Per fortuna il pubblico ha apprezzato veramente.

Si parla di ricordi. Quale è il tuo ricordo di X Factor?

Probabilmente l’inizio e la fine. L’impatto emotivo è stato molto forte quando si viene catapultati in questa realtà. In un programma come X Factor non c’è mai una vera e propria fine perché per tutto l’anno prosegui facendo delle serate, l’anno dopo continui a rilasciare interviste legate ad XFactor… Però è anche giusto cercare di andare avanti con le proprie gambe, pur non volendo sputare nel piatto dove ho mangiato.

Quindi ti piacerebbe essere ricordato come Jury e non come quello che ha fatto X Factor?

La cosa bella è che quando mi fermano per strada si ricordano il mio nome e quello che ho fatto, non si ricordano di me come “quello di X Factor”. Quindi questo è un aspetto positivo.

Qual è la tua massima ambizione a livello professionale?

In questi due anni ho realizzato già parecchi sogni. In questo momento il mio sogno più grande è quello di andare a Sanremo e fare conoscere ovunque il mio disco. Però, per farlo, avrei veramente bisogno del palco dell’Ariston.

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