L’Isola dei Famosi 7, la lettera di Aldo Busi a Quelli che…il calcio

 Dopo l’autoesclusione (a sorpresa) di mercoledì scorso e l’inevitabile giro di polemiche in seguito alle sue scottanti dichiarazioni, Aldo Busi rompe il silenzio scrivendo una lettera a Simona Ventura. Ecco il testo integrale della missiva, letta oggi dalla conduttrice nel corso di Quelli che…il calcio.

Scrivo questa lettera sul volo che mi riporta in Italia, sapendo che difficilmente mi sarà data la possibilità di esprimere il mio pensiero di persona. Sono stato bandito da tutti i programmi della Rai dopo l’ultima puntata dell’Isola, escluso dopo che mi ero autoescluso. Mi chiedo come si possa bandire qualcuno, la cui ultima presenza in Rai risale a dieci anni fa. Cos’avrei fatto e detto di così grave? Ho rispettato fino in fondo gli impegni contrattuali. Mi si attribuiscono offese al Papa, di cui non ho pronunciato il nome come risulta dalla trascrizione del parlato. Ho denunciato l’omofobia, dicendo che la scienza ha accertato che cela una latente omosessualità e una voglia vendicativa verso chi la vive liberamente. Se i giornali hanno scritto che ho ingiuriato direttamente questo Papa, gli stessi lo hanno fatto direttamente. Nessuno deve arrogarsi il diritto di leggere nelle intenzioni, cosa non riconosciuta da nessun tribunale. Io sono abituato per dialettica ad aprire e chiudere da me i miei sillogismi. Non voglio rinnegare le mie convinzioni, da anticlericale. Rispetto le posizioni diverse dalle mie e i sentimenti dei credenti di ogni fede, fermo restando che in una democrazia si deve rispettare la libertà di non avere alcun culto, come esiste libertà di culto. Ho detto ciò che penso da tutta una vita. Ho detto che non esiste cittadinanza che non meriti di essere essere rispettata e che la persona umana non si può circoscrivere alla sua sessualità, fermo restando l’assoluto rispetto per i bambini e le persone non consenzienti. Ho partecipato all’Isola per il gusto di mischiare le carte. Sono fiero di avervi portato riflessioni che mai sarebbero entrati. So di non essere piaciuto a tutti, ma confesso che io mi sono piaciuto molto.

Simona Ventura si è mostrata molto disponibile a riaccogliere Aldo in studio, auspicando che i vertici dell’azienda revochino il veto sulla partecipazione dello scrittore alle trasmissioni della Rai.

Prenderò in prestito una frase di Voltaire che mi piace molto. Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di farlo. L’azienda mi è venuta incontro facendomi leggere questa lettera. Io spero vivamente che Busi possà tornare sull’Isola a spiegarsi, perché sarebbe un insegnamento per tutti. Bisogna imparare ad ascoltare l’altro, anche se dice cose opposte alle nostre. Ringrazio i vertici e mi auguro che ci ripensino, con i toni civili e costruttivi che stiamo usando qui pur trattando di temi profondi.

5 commenti su “L’Isola dei Famosi 7, la lettera di Aldo Busi a Quelli che…il calcio”

  1. A casa i veri intellettuali. Che cosa c’entrano con la televisione? o meglio, perché vogliono entrarci per forza? Cultura mercificata alla stregua di una pit*ana a buon prezzo. Troppa creanza ad un elettrodomestico. I diritti vanno ribaditi e difesi nelle sedi opportune, non sostenuti nel circo mediatico insipiente e qualunquista. Tutto rischia il caricaturismo, anche la cultura debordante di un Busi, che abbraccia la filosofia del gambero, giusto per paura di perdere la corriera. Sostenga le Sue idee fino in fondo… dopo tutto, viverle a casa propria è pur sempre una forma di libertà assoluta, rispetto a quella relativa dell’egocentrismo televisivo… ma proprio non ne può fare a meno, come il cane che si morde la coda. Buona fortuna!

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  2. @ Susanla televisione non deve seervire solo a far vedere le marchette televsive di programmi visti e rivisti e ritriti. se non ricordo male chi ha fatto come i gamberi è proprio la televisione, ma tu la segui?? che tipo di programma interessante,oltre a report e a pochi altri, si riesce a vedere e seguire oggi?? forse il grande fratello?? no vabbe’! ben venga l’intellettuale che altro nn fa che aprire i cervelli bigotti! la televisione fatta male, cioè quella di oggi, offusca la mente, la cancella, la distrugge. fa pensare a tutti nello stesso modo. chi ha la possibilità di alzarsi dal coro ed usare i media per dire la sua, e non solo, fa bene! in democrazia non si censura il niente ma qui in italia si censura tutte le persone scomode; cioè coloro che hanno il coraggio affrontare il diverso pensiero. il suo pensiero è anhce il pensiero di molti ma i molti non hanno voce

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  3. signor Ratzinger Papa chiede scusa per pochi pomicioni che hanno fatto quello che giornalmente tanti fanno per gioco o denaro, signor Ratzinger crede
    che io e tanti altri cambiamo la nostra opinione quando vediamo che gli uomini della chiesa operano come i politici,coperti di brocato e oro, lussuose mercedes, viaggi e vacanze con tanto personale come regnanti, banche che guadagnano miliardi l’anno sempre in nome di quello di sempre mai visto ne sentito. I titoli che si danno le garantisce quello che vogliono per esempio principe di sangue, sangue di chi di quelli impicati ,mazzolati o squartati da mastro Titta? 560 circa in 60 anni di servizio ai papi?torture nelle prigioni erano dirette da vescovi o da pretti gli stessi che accompagnavano incapucciati il condannato al pattibolo? la prima notte delle giovani spose?si vuole salvare la vita a chi non è ancora nato e l’anno tolta a molti altri.
    Io non credo che Garibaldi non avesse cervello, Mussolini Craxi e qualche altro continuano a fare inchini e far finta di non sapere.

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  4. @ alessadnro:
    Tutto quello quello che viene triturato nel preambolo televisivo ad uso e consumo dell’auditel, non ha niente a che fare con la vera cultura. La censura oggi arriva non per una voce fuori dal coro, tantomeno il paradosso, se proprio il paradosso decide di avvelersi del mezzo televisivo mettendo in piazza pseudo teatrini di diritti sì sacrosanti ed opinabili, ma sempre ostentanti secondo una forma, che all’apparenza sembra scevra di limiti, in realtà già “vizio”, poiché risaputa e pagata sostanziosamente come il caso in questione del post. Le idee, possono andare in televisione se hanno una verità assoluta, non prostituta del mercimonio… la vera cultura, non si sporca con la televisione, diventerebbe fine a se stessa.

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