Luca Garagozzo a Mondoreality: “Adesso anche io curo maggiormente il mio aspetto”

Chi eri prima di partecipare a La pupa & il secchione?

Diciamo un chimico.. il mio lavoro è sempre stato questo.

Se tu potessi cambiare qualcosa della tua vita (la parte prima di partecipare al reality), cosa cambieresti?

Premetto che io prima di partecipare al reality ero abbastanza felice, anche con il lavoro visto che mi trovavo bene. Cosa avrei cambiato? E’ un po’ difficile, ma pensandoci bene forse avrei voluto avuto un po’ più di successo con le donne ma quello è venuto dopo (ride, ndr). La prendiamo così, a ridere.

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Manuel Aspidi a Mondoreality:”Ad Amici è iniziata la mia scalata al successo. Che senso ha? Un regalo ai fan”

 In occasione dell’uscita del nuovo singolo, Che senso ha, abbiamo incontrato Manuel Aspidi, uno dei più talentuosi cantanti usciti dalla scuola di Amici. Il giovane interprete ha ricordato i primi passi nel talent di Canale 5, i successi discografici, l’affetto dei suoi fan e anticipato i progetti futuri nei prossimi mesi

Ciao Manuel! Ci racconti come è nata Che senso ha?

Che senso ha è nata da una collaborazione con Salvatore Taormina e Giusy La Piana, già autori di Soli a metà, i quali un giorno mi hanno proposto di ascoltare questa nuova melodia che avevano scritto ma senza parole. Grazie al mio produttore, molto amico di Niccolò Agliardi, siamo riusciti ad ottenere anche la sua collaborazione nella scrittura del testo ed essendo lui un grande autore subito si è messo a lavoro per scrivere le parole. Non conoscendomi di persona e non sapendo di cosa io volessi che la canzone raccontasse sono salito a Milano. Siamo stati 2 giorni assieme per lavorare al testo che in precedenza doveva chiamarsi “Di cosa sa” ma che poi abbiamo cambiato in “Che senso ha” perchè suonava meglio anche nel complesso ritmico della melodia. Poi ho avuto l’onore di poter incidere il pezzo nello studio di Gigi D’Alessio e lavorare con grandi professionisti della musica.

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X Factor 4: Mara Maionchi a Mondoreality: “Elio ed Enrico Ruggeri sono persone che hanno dato molto alla musica”

Cosa rappresenta per te la musica?

Mah, io non sono un musicista.. ho solo lavorato con dei musicisti ma comunque rappresenta una grandissima parte della mia vita. Sono uno spettatore della musica e, qualche volta, sono stata un aiuto per qualcuno in questo campo.

Ricordi come hai iniziato la tua carriera da discografica?

Certo, con il Corriere della sera. Cercavano sul Corriere una segretaria per l’ufficio stampa di una casa discografica, che allora era un’etichetta, e si chiamava Ariston. Era anche distribuita da sè stessa. Facevo un altro mestiere, mi sono presentata lì e ho cominciato a lavorare. Lì ho avuto degli ottimi maestri ed ho imparato quello che so.

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Alberto Salerno a Mondoreality: “Vogliamo portare Tony Maiello a Sanremo tra i Big”

Paroliere, produttore discografico, talent scout: così possiamo definire Alberto Salerno, dirigente dell’etichetta discografica (insieme alla moglie Mara MaionchiNon ho l’età, cche annovera tra i suoi artisti cantanti come Tony Maiello Bastard sons of Dionisio.

Come è cambiata la musica rispetto al passato?

Rispetto a quale passato? Perché i passati sono tanti: sono gli anni ’90, ’80, ’70, ’60. Il passato a cui mi riferisco come musica è quello che parte dal ‘67-‘68 fino alla fine degli anni ’70: quelli per me sono gli anni dove c’è stato il meglio della musica. Rispetto ad allora devo dire che la musica è cambiata completamente perché non c’era il digitale, era tutto analogico; anche come si registravano i dischi, la passione della gente, il disco era una novità mentre adesso non è più una novità. Ci sono stati cambiamenti pazzeschi, è come se fossero passati 2000 anni.

Invece nei prossimi anni come cambierà?

Questa è una domanda da un milione di dollari. Io spero che cambi in meglio perché purtroppo la musica è soggetta oggi ad una pirateria pazzesca e selvaggia per cui la sopravvivenza stessa della musica potrebbe essere messa in discussione. Soprattutto per le multinazionali, ma anche per le etichette indipendenti come la mia, la sopravvivenza diventa difficile. Quasi non riesci a coprire i costi di quanto spendi perché non sei difeso su niente. Io mi auguro che cambi in meglio nel senso che la gente acquisti una coscienza morale, magari anche cercando di abbassare i costi e i prezzi della musica. Ma soprattutto che si torni a comprare la musica originale, e non più pirata e allora sicuramente avremo una qualità migliore proprio perché la possibilità di investimento sarà maggiore.

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Iaia De Rose a Mondoreality: “In televisione non basta essere bravi, bisogna essere riconoscibili”

Iaia, molti dei nostri lettori si ricordano soprattutto di te per la tua partecipazione a Un due tre stalla, ma tu non sei solo l’ex concorrente di un reality. Sbaglio?

Grazie a Dio no!!!!…. Scherzi a parte… Checchè se ne dica io posso ritenermi soddisfatta dell’esperienza del “Reality” perchè senza di essa non avrei mai ottenuto la popolarità necessaria, per non dire indispensabile, per fare questo lavoro. Prima di “Un, due, tre… Stalla!” ero già una giovane conduttrice (anche abbastanza brava!) ma molti ruoli mi venivano negati proprio perchè non ero abbastanza popolare! Oggi la televisione ci mette di fronte a questo… Non basta essere bravi… Bisogna essere riconoscibili. Di conseguenza ho afferrato al volo l’ingaggio per quel reality sapendo che là dentro avrei dovuto cercare di farmi conoscere nel migliior modo possibile dal pubblico e con un po’ di fortuna far uscire quelli che considero essere i miei “talenti”: la dialettica, la cultura e la preparazione nel campo della comunicazione. Sono stata molto molto molto fortunata!!!! L’esperienza mi è servita e subito dopo sono arrivati gli ingaggi per la rubrica “Debito formativo” a Buona Domenica e poi il “Saturday Night Live” su Italia Uno. In ogni caso già prima di “Un due tre… Stalla!” avevo maturato diverse esperienze nel campo della conduzione televisiva. Il reality mi ha portato un affetto enorme da parte del pubblico a casa che, ancora a distanza di 3 anni mi segue in tutti i programmi televisivi che affronto, mi sostiene e mi fà sentire un affetto e un calore che mai avrei potuto aspettarmi se non avessi avuto quella ribalta.

Se potessi tornare indietro, dunque, eviteresti di partecipare al reality di Canale 5 o riparteciperesti? Cosa non ti è piaciuto di quella esperienza?

Lo rifarei altre 1000 volte!!!!!!! Oggi non si può più cercare di ottenere la popolarità con programmi di spessore che abbiano una ribalta importante! NON ESISTONO PIU’ !!! E quei pochi che ci sono sono assolutamente preclusi a giovani donne in ascesa!!!! Quindi o fai la bambolona in qualche show (và benissimo ad inizio carriera ma quando hai già un bel bagaglio di esperienza è un po’ riduttivo), o ti fidanzi con un calciatore (senza nulla togliere ai calciatori, non sono mai stata in grado di organizzare una relazione amorosa a tavolino e fà pure un tantinello tristezza…) oppure fai un Reality!!!! Per quanto possa farmi dispiacere non faccio io i palinsesti televisivi e a volte bisogna pagare un piccolo scotto che, nel mio caso, non è neanche stato spiacevole: mi sono divertita un sacco, ho conosciuto persone gradevolissime e ne sono uscita anche molto molto bene!!! Cosa potevo chiedere di più??? Una cosa che ci tengo a dire è che io faccio intrattenimento… A volte l’intrattenimento può insegnare qualcosa… Altre volte regala solo un sorriso. ma non per questo mi soddisfa di meno… Anzi!!!!!

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Morena Funari Zapparoli a Mondoreality: “La Fattoria ha un valore etico”

 Seconda classificata a La Fattoria 4, Morena Zapparoli in Funari ha deciso di raccontarsi a Mondoreality raccontandoci la sua esperienza nel reality di Canale 5, i suoi progetti futuri soffermandoci anche sul passato e sul ricordo del marito scomparso, Gianfranco Funari.

Chi è Morena nella vita di tutti i giorni?

Morena nella vita di tutti i giorni è una persona che ha la fortuna di avere degli amici che le stanno vicino, perché dopo aver perso Gianfranco ha trovato un vuoto immenso in quanto eravamo sempre insieme, condividevamo tutto della vita quotidiana e della vita professionale. Quindi dopo di lui sono rimasta molto sola, fortunatamente ho degli amici, che reputo un vero tesoro, dando ragione per una volta ad un proverbio.

Parlando di Gianfranco ricordi la prima volta che vi siete incontrati?

La primissima volta che ci siamo incontrati… forse questo lo sapete già, io avevo soltanto 4 anni. La prima volta che ci siamo visti è stato ero con mio padre (Gianfranco e mio padre si conoscevano bene) e quindi c’è stato un breve incontro nella pineta di un ristorante. Lì Gianfranco ha salutato mio padre, gli ha chiesto se ero sua figlia, la sua bambina, dopo di che gli ha fatto i complimenti per la somiglianza fisica e a me ha dato una carezza sulla guancia e mi ha detto che sarebbe andato a fare un giro per il mondo e quando sarebbe tornato mi avrebbe sposato. E così è stato: però all’epoca non potevo certo immaginarmelo. Poi ci siamo reincontrati, quando io di anni ne avevo 32 e lui 68.

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Simone Damiani a Mondoreality: “Il reality è il nuovo neorealismo”

Simone Damiani, giovane autore, sceneggiatore e film maker che collabora con Current Tv, Mtv ed Endemol Italy / YAM 112003, di recente ha creato Quiz and Wax un reality game definito dal critico televisivo del The Guardian come l’erede del Grande Fratello. Oggi Mondoreality l’ha contattato per parlare di talent, reality e progetti futuri.

Simone tu nasci come regista e autore di video musicali, di documentari e hai diretto pure un film: cosa hai ha che fare con il mondo dei reality?

Come vedi dal mio curriculum eterogeneo, mi diverto a cimentarmi con generi sempre nuovi. Il reality é un genere che mi affascina. E’ inutile denigrarlo, soprattutto se non lo si conosce. E’ il nuovo neorealismo. Pasolini l’avrebbe adorato. E magari avrebbe scelto tra i partecipanti dei reality e tra i personaggi che girano intorno a questo mondo gli attori di un suo film. Fabrizio Corona, per esempio. Lo vedrei bene al posto di Vittorio di “Accattone”. E non e’ un insulto. Magari è un’idea per un remake.

E pensare che il reality é un genere televisivo nato praticamente per caso. Nel 1988 negli Stati Uniti gli sceneggiatori entrarono in sciopero. C’era bisogno di produrre contenuti che non avessero “script”. Per riempire i palinsesti “svuotati” dai serial, i dirigenti del network americano FOX decisero di far seguire dalle loro telecamere il lavoro degli agenti della polizia di una contea della Florida. Nasceva cosi’ “Cops”, il padre di tutti i reality, che continua ad essere regolarmente trasmesso. Insomma, proprio quelli che subiscono maggiormente il successo dei reality – gli sceneggiatori – sono stati i creatori involontari del loro “carnefice”. Verrebbe da dire:”Chi è causa del suo male…”

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Laura Bono a Mondoreality: “Vi parlo de La mia discreta compagnia”

Dopo due anni di pausa, la cantante di Varese Laura Bono torna nelle scene musicali con un nuovo album (uscito il 18 Maggio) intitolato La mia discreta compagnia. Abbiamo raggiunto la cantante per una chiaccherata dove ci ha raccontato la sue esperienze sanremesi e quella a Music Farm (dove vi ha partecipato nel 2006 arrivando in finale) e, ovviamente, ci ha parlato del suo nuovo lavoro.

Chi è Laura Bono nella vita di tutti i giorni?

E’ una persona normalissima come potresti essere tu, sono una ragazza che ama la vita, lo sport e ama tantissime cose oltre alla musica. Solo che la musica è l’unica cosa che la fa respirare, faccio tante cose ma se non dedico una buona parte della mia giornata alla musica penso di star male.

Come è nata la passione per la musica in te?

E’ nata abbastanza naturalmente. Avevo tipo 10 anni e scrivevo dei testi, probabilmente era il mio modo per esprimermi, e poi li davo una melodia a questi testi: non pensavo già che stessi facendo delle canzoni. Con il tempo ho capito che probabilmente avevo bisogno di dei musicisti per rendere più gradevole la cosa. Così ho capito che stav facendo musica e nascono le prime band, i primi concerti… e poi Sanremo e tante cose belle.

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Roberta Bonanno a Mondoreality: “Grata ad Amici, vi presento il mio nuovo cd. Con Marco Carta, nessuna rivalità”

 Roberta Bonanno, seconda classificata nella settima edizione di Amici (quella vinta da Marco Carta per intenderci) ha recentemente pubblicato il suo nuovo lavoro discografico che porta il suo stesso nome. Abbiamo incontrato la giovane interprete, che ci ha raccontato il dopo Amici, la sua svolta da cantante emergente ad artista a tutto campo e progetti per il suo futuro artistico con un occhio ai suoi colleghi di talent.

Ciao Roberta. Perchè hai aspettato quasi tre anni dalla tua partecipazione ad Amici per pubblicare il tuo primo album?

In realtà appena conclusa l’esperienza di amici ho subito avuto la possibilità di realizzare un primo lavoro discografico, il primo EP dal titolo “NON HO PIU’ PAURA”. La realizzazione di questo EP e l’uscita dal talent mi ha poi dato l’opportunità di affrontare un lavoro sui live molti intenso, portando le mie esibizioni in tutte le parti d’Italia. Nell’ottobre del 2008 ho avuto il piacere di prendere parte in uno spettacolo teatrale “ Portami tante rose” di Maurizio Costanzo! E’ stata una bellissima esperienza lavorativa anche se decisamente impegnativa e ovviamente diventava difficile poter pensare di ritornare ad un lavoro discografico. Nello scorso autunno invece ho avuto la fortuna e la libertà di poter partecipare a questo progetto discografico di cui sono molto orgogliosa. Il lavoro duro, intenso a soprattutto di collaborazione mi ha gratificato parecchio.

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Daniele Lequaglia a Mondoreality: “Italia’s Got Talent? Un’esperienza bellissima”

 Il giovanissimo sopranista Daniele Lequaglia (appena 19 anni) ha incantato pubblico e i tre giudici, Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi grazie ad una voce divina, che gli ha permesso di approdare direttamente alla semifinale di Italia’s Got Talent.

Ciao Daniele. Complimenti per la tua raffinatissima voce da soprano. Non pensi di essere stato offuscato dalla partecipazione di Carmen Masola, già quotatissima alla vittoria finale durante lo speciale di dicembre 2009?

Grazie per i complimenti. Carmen Masola ha meritato la vittoria e ne sono assai contento. Non penso di essere stato offuscato in alcun modo dalla sua partecipazione! Brava Carmen!

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Lorenzo Motta a Mondoreality: “Il mio sogno? Condurre un programma sulle arti marziali”

 Il bancario Lorenzo Motta è approdato alla semifinale di Italia’s Got Talent, unendo la sua passione per il kung fu e un’innata simpatia. Cosa si nasconde dietro ad un successo così clamoroso?

Perchè hai deciso di partecipare ad Italia’s Got Talent?

A me piace molto il kung fu. Ho sempre fatto dimostrazioni per i palazzetti dello sport, le piazze e i teatri per mostrare quant’è bella quest’arte e così, dopo aver partecipato a Cultura moderna, sempre su Canale 5, nel 2006 ho voluto ripetere l’esperienza su un palco ancora più in vista. Ovviamente speravo e spero ancora di essere notato da qualcuno, per poter fare programmi televisivi con le arti marziali o addirittura di fare anche dei film e mi sembrava un’ottima occasione.

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Truzzi Volanti, Marco Ripamonti a Mondoreality: “Il nostro segreto? Un’amicizia vera e la voglia di divertirsi”

 Tra salti mortali, peripezie col fuoco e capriole adrenaliche, i Truzzi Volanti, un gruppo di acrobati e ginnasti del varesotto, hanno avuto facile accesso alla finale di Italia’s Got Talent, conquistando i giudizi positivi sia dei tre giudici, Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi, sia del pubblico da casa. Abbiamo incontrato Marco Ripamonti, director e webmaster della formazione, che ci ha svelato il lato “nascosto” dei Truzzi Volanti fuori dalle scene televisive

Ciao Sebastiano ed un saluto a tutti i lettori di Mondoreality. Come avete potuto vedere a noi preme divertirci certi del fatto che se ci divertiamo in primis noi anche gli altri si divertiranno quindi, magari scombinandoti un pò la normale formalità dell’intervista per ogni domanda ci sono 2 risposte una diciamo “istituzionale” e una stile “lettura del pensiero”.

Cominciamo. Pronto? Quali speranze avete riposto nella partecipazione ad Italia’s Got Talent?

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C’era una volta, Daniele Zizzi a Mondoreality: “Le nostre favole? Un linguaggio universale senza filtri”

 I C’era una volta, all’anagrafe Daniele Zizzi e Simone Porro, hanno incantato il pubblico di Italia’s Got Talent, ricreando l’atmosfera magica delle favole più amate dai bambini. Utilizzando il disegno e l’accompagnamento musicale del pianaforte, i due ragazzi sono riusciti a creare un linguaggio universale davvero straordinario. Abbiamo incontrato Daniele, che ci ha svelato segreti, successi e  progetti futuri dei C’era una volta

Come è nato il duo C’era una volta?

E’ nato su proposta di Simone. Dopo aver ascoltato un suo cd, gli hanno suggerito di partecipare a Italia’s Got Talent, e lui ha subito pensato a me per mettere su uno spettacolo ibrido, che coinvolgesse musica e disegno. Non ci vedevamo da tanti anni, e il provino per la trasmissione ci è sembrato il pretesto ideale per tornare a costruire qualcosa insieme. Ci siamo trovati subito d’accordo sull’idea di voler raccontare qualcosa, e nei pochi giorni precedenti al provino stesso, “pasticciando” su un foglio, mi è venuta l’idea di provare a trasformare le lettere in disegni, un “giochino” grafico che mi divertiva già da bambino. La tematica della favola è piaciuta subito a entrambi, e così, a ridosso del primo provino, è nato il nostro primo pezzo: Pinocchio. Il nome “C’era una volta” è venuto dopo, quando la produzione di Italia Got Talent ci ha chiesto di trovare un nome d’arte prima della semifinale. Possiamo dire, quindi, che è stata la partecipazione a Italia Got Talent la molla che ha dato i natali al duo: ora la trasmissione è finita, ma la nostra speranza è quella di poter continuare a raccontare favole in questo modo.

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Emanuela Suanno a Mondoreality: “Sogno un progetto artistico che unisca canto e ballo”

 La sensualisimma Emanuela Suanno, la sexy odalisca di Italia’s Got Talent, si è esibita in numeri straordinari, alternando spezzoni di danza del ventre a momenti di puro spettacolo con fuoco e fiamme annesse. La giovane concorrente ha lasciato senza fiato, i due giudici, Gerry Scotti e Rudy Zerbi, “turbati” dalla sua esplosiva bellezza e prosperosità.

Ciao Emanuela! Hai un curriculum di tutto rispetto tra televisione, musica. Perchè hai deciso di partecipare ad Italia’s Got Talent?

Ho letto l’annuncio in televisione e mi sono presentata ai casting come tutti gli altri. Sono andata perchè avevo già visto il programma quando vivevo in Inghilterra e mi piaceva il format. Volevo proporre qualcosa di diverso che il pubblico non aveva ancora visto e aumentare i miei contatti lavorativi. La televisione ha un grande potere mediatico, e poi si vincevano dei soldi!

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