E’ un appuntamento fisso del lunedì sera. Dopo la puntata del Grande Fratello, tornano i più irriverenti commentatori delle vicende del casa più spiata d’Italia. La Gialappa’s Band offre un punto di vista ironico e sagace del reality di Canale 5, proponendo filmati inediti per sbeffeggiare ed ironizzare sui personaggi della casa.
Marco Santin, uno dei tre gialappi ha rilasciato stamattina un’interessantissima intervista al Corriere della Sera dove parla anche del loro lavoro di selezione dei provini, vero cult della nuova edizione di Mai dire Grande Fratello
C’è un limite molto sottile da non oltrepassare. Il lavoro è scegliere i filmati che fanno davvero ridere e non pena. Impressiona scoprire che nel 2009 c’è chi non sa ancora il significato della parola “motto” o “hobby”. Il problema di sparare sulla croce rossa ce lo ponevamo all’inizio. Avevo subito percepito che scherzare su illustri sconosciuti poteva sembrare “forte”, ma mi chiedevo se fosse giusto. Quando abbiamo chiamato Sergio Volpini “Ottusangolo”, mi domandavo se non gli potesse creare problemi. Oggi è diverso, anche la gente ai provini è lì per diventare famosa.
